RC. Francesco Anoldo: per scongiurare il rischio idreogeologico non basta chiudere le scuole

RC. Francesco Anoldo: per scongiurare il rischio idreogeologico non basta chiudere le scuole
ReP

Piove, piove ... la gatta non si muove e non solo la gatta!
Le abbondanti precipitazioni degli ultimi giorni hanno riacceso lo "stagionale" tormentone del dissesto idrogeologico perchè, come è noto il contesto idro-morfologico della nostra regione è complicato e molto instabile, conseguentemente il livello di pericolosità aumenta in rapporto alla scarsa manutenzione degli alvei.
Ma questo è solo uno degli elementi di rischio al quale si aggiunge la riduzione delle aree di esondazione naturale con l'automatico rischio per gli insediamenti sorti nelle immediate vicinanze.
Ed in questo senso che, ottemperando alla normativa comunitaria, la Regione Calabria si è attivata per redigere un accordo programmatico con Ministero dell'Ambiente del territorio e del mare, risalente al 25 novembre 2010, che comprende un'ampia allegazione che reca l'indicazione dettagliata della programmazione e dei finanziamenti necessari per gli interventi ritenuti urgenti e prioritari per mitigare il rischio idrogeologico in tutta le regione: vengono individuate ben 185 "zone a rischio".
Tra l'altro, risale al 2012, la comunicazione, indirizzata ai comuni ed alle amministrazioni provinciali, da parte del Segretario Generale dell'Autorità di Bacino Regionale con cui si invita "in un'ottica di collaborazione fra Enti a prendere visione dei dati raccolti e, per la parte riguardante il territorio di propria competenza, ad avviare specifici accertamenti per verificare eventuali situazioni di abusi e violazioni di legge ed intervenire per rimuovere tutte le situazioni di criticità volte a ripristinare l'operosità dei corsi d'acqua."
Da una ricerca ancora più accurata troviamo materiale, di libera fruizione, sul sito della Regione Calabria laddove si evidenzia che si è già provveduto ad effettuare i sopralluoghi nelle zone a rischio (l'ultimo aggiornamento per la zona di Reggio risale al 31 dicembre 2012) di cui riportiamo alcuni allarmanti stralci:

È vero che la macchina burocratico-amministrativa è lenta ma, stante gli allarmanti elementi già raccolti e considerati i dati delle precipitazioni annue, che hanno un regime pluviometrico tipicamente mediterraneo: concentrazione delle piogge del 40% in inverno ci si augura che sia solo "la gatta a non muoversi"!