LAMEZIA. Si è tenuto il convegno "Dall'Io al Noi: intervenire per prevenire" promosso dalla Fidapa

LAMEZIA. Si è tenuto il convegno "Dall'Io al Noi: intervenire per prevenire" promosso dalla Fidapa
In occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne si è svolto al Teatro Politeama di Lamezia Terme il Convegno “Dall’Io al Noi: intervenire per prevenire” promosso dalla Fidapa sezione di Lamezia Terme e dall’Aspic di Catanzaro. Occorrono sensibilizzazione e conoscenza: la violenza sulle donne è vero e proprio dramma sociale che può assumere diverse forme e può essere analizzato sotto diversi aspetti, da quello legislativo a quello psicologico o terapeutico, al counseling antiviolenza. “Quello della violenza sulle donne - ha affermato la Presidente Fidapa sezione di Lamezia Terme e Presidente Aspic di Catanzaro Angela De Sensi Frontera – è un fenomeno complesso che si manifesta in diverse forme. Bisogna capire che la vita e la libertà non si possono privare a nessuno”. Quali misure adottare? “Occorre intervenire per prevenire, uscire dalla solitudine dell’io e affidarsi a professionisti competenti in materia” ha aggiunto la professoressa De Sensi Frontera. La Presidente della Sezione Penale del Tribunale di Lamezia Terme Maria Teresa Carè, nel corso del convegno moderato dal giornalista Antonello Torchia, ha relazionato su “Innovazioni legislative in materia di violenze di genere” soffermandosi sull’aspetto repressivo del fenomeno e sulle nuove disposizioni normative. “Il legislatore - ha sottolineato il magistrato Carè - con la legge 119 del 2013 ha previsto un aggravamento della pena in determinati casi. Assume rilevanza, sotto il profilo penale, la relazione tra due persone a prescindere da convivenza o vincolo matrimoniale. Ulteriore aggravante è applicata quando si è in presenza di maltrattamenti in famiglia e in tutti i reati di violenza fisica commessi in danno o in presenza di minorenni o in danno di donne incinte. In merito all'aggravante per lo stalking commesso dal coniuge, viene meno la condizione che vi sia separazione legale o divorzio. In caso di reato consumato in flagranza l’autorità può procedere all’arresto immediato”. Rompere il ciclo della violenza è possibile ha spiegato nell’intervento successivo della psicologa Isabel Fernandez, presidente dell’Associazione Europea Emdr. “La persona violenta – ha sottolineato Fernandez – va attenzionata dal punto di vista psicologico e terapeutico, non solo penale. Altrimenti non si disinnescherebbero quelle situazioni che hanno dato origine all’atto violento e l’individuo, una volta scontata la pena, potrebbe ricommettere lo stesso reato”. “Inoltre la violenza – ha precisato Fernandez - è un fattore di rischio della salute mentale non solo della vittima, ma anche di altri come ad esempio i bambini”. La relazione del Counseling antiviolenza è stata dello psicologo Domenico Mastroscusa, Presidente dell’Aspic di Cosenza. “Il Counseling antiviolenza – ha spiegato Mastroscusa – accompagna le vittime nel percorso di aiuto immediato e di riattivazione delle proprie capacità e risorse attraverso tre stadi: far emergere, sostenere, e monitorare”. E infine pone l’indice su un malessere sociale: “Purtroppo andiamo sempre di corsa e non siamo capaci di vivere relazioni stabili e durature, non riusciamo più a stare dove siamo”. Sono intervenuti ai lavori il Consigliere Regionale On. Antonio Scalzo, il sindaco di Lamezia Terme Paolo Mascaro, il Presidente del Consiglio comunale Francesco De Sarro, la professoressa Marisa Fagà, il direttore amministrativo dell’Asp di Catanzaro Giuseppe Pugliese ed il Presidente dell’Ordine degli avvocati di Lamezia Terme Antonello Bevilacqua.