'Ndrangheta, Bova: "Comito andra' avanti, sa di non essere solo"

'Ndrangheta, Bova: "Comito andra' avanti, sa di non essere solo"
 
 ReP
 
"Nell'esprimere soddisfazione e apprezzamento per l'operazione condotta dalla Dda di Catanzaro e per il duro colpo inferto alle cosche vibonesi, non posso sottacere lo sgomento per le inquietanti circostanze emerse dall'ordinanza custodiale relativa alle gravi minacce mosse allo stimatissimo giornalista Pietro Comito". Lo afferma in una nota il presidente della Commissione regionale contro la 'ndrangheta Arturo Bova. "Ho avuto modo di conoscerlo durante la mia attivita' di consigliere e presidente della Commissione Regionale Contro la 'Ndrangheta - prosegue Bova - e di apprezzarne le alte doti professionali e umane e il senso di eticita' che ha sempre caratterizzato il suo agire di uomo e cronista brillante e puntuale. Pietro Comito e' uno dei giornalisti calabresi in prima linea nell'affermare il primato della liberta' di stampa e di opinione in una terra martoriata non solo dalla malapianta della criminalita' organizzata, ma ancor di piu' dalla collusione di un sistema politico, economico e sociale, deviato. Un apparato sempre piu' arrogante e incline al malaffare. Mi inorgoglisce, tuttavia, sapere e aver constatato di persona che la Calabria annovera tanti giornalisti, uomini e donne, giovani e anziani, sempre piu' desiderosi di dire basta alle imposizioni mafiose cosi' come al malaffare, alla collusione e alla corruzione. Persone che vogliono affermare il principio della legalita' in una terra che sembra non riuscire a trovare pace. Ecco perche' sono sicuro che Pietro Comito andra' avanti, non si fara' intimorire e il suo esempio brillera' ancora di piu', perche' sa di non essere solo. Ha infatti vicino, prime fra tutti, magistratura e forze dell'ordine che hanno di nuovo scoperchiato il Vaso di Pandora degli intrecci perversi fra la politica, la mafia e la cosiddetta zona grigia purtroppo sempre vicina al potere criminale in nome dei loschi affari. Attivita' illecite che un cronista non schierato, e quindi non di parte, come Comito vuole contribuire a smascherare. Un obiettivo che hanno i giornalisti non intenzionati a fare carriera all'ombra dei potenti, ma esclusivamente interessati alla divulgazione delle notizie. Informare i cittadini dovrebbe infatti essere l'unica priorita' di qualunque cronista, una mission che pero' in una terra come la Calabria puo' costare cara. Soprattutto se, come premesso, la si assolve senza padrini o padroni. Senza insomma guardare in faccia a chicchessia. Nemmeno a certi mammasantissima che, anche in virtu' di insospettabili connivenze con la classe dirigente, si sentono intoccabili. Una sensazione che li porta ad avere un'arroganza tale da minacciare o sfidare chiunque tenti di combatterli, anche semplicemente diffondendo la verita' attraverso un servizio giornalistico. Questo perche' i boss vogliono portare avanti i loro sporchi traffici, magari persino alla luce del sole, senza tuttavia avere puntata addosso la luce dei riflettori. Ma ci sono giornalisti con la schiena dritta come Comito, i quali non si lasciano intimidire ne' tantomeno 'lusingare' e continuano a svolgere un onesto lavoro costi quel che costi". "Ecco perche' - conclude Bova - mi schiero al suo fianco nella coraggiosa attivita' contro il malaffare. E non lo faccio solo in virtu' dell'incarico che ricopro, ma anche e soprattutto perche' credo nella liberta' dell'informazione. Un diritto fondamentale e assoluto, che va tutelato con ogni mezzo".