“Juke box all’idrogeno” è ispirato ai principi e alla poetica della beat generation. Partendo dai versi e dalle opere di Ginsberg e Kerouac, tra i fondatori del “movimento” negli anni ’50, Vito Signorile (voce) Franco Angiulo (trombone), Nando Di Modugno (chitarra), Vito di Modugno (tastiera e contrabbasso), Marcello Magliocchi (percussioni), Roberto Ottaviano (sax), e Vittorino Curci (sax e versi), analizzano scenari di straordinaria attualità, già individuati con sguardo lungimirante dai quei poeti mezzo secolo fa. In questo suggestivo mix di musica e parole, vengono fuori la solitudine assoluta dell’uomo moderno, la frenesia del capitalismo, la morte e l’olocausto, ma anche temi come la globalizzazione, il pacifismo, la lotta ad ogni schematismo. In questo spettacolo molto viene affidato all’improvvisazione, in un crescendo di intense emozioni: il ritmo sostenuto del be-bop che accompagnò di fatto la musica del beat, si contamina con le suggestioni calde, avvolgenti del jazz, per culminare nell’Urlo, capolavoro di Allen Ginsberg.
CITTANOVA (RC). Al Teatro Gentile "Juke box all’idrogeno" percorso poetico e musicale con Vito Signorile e Roberto Ottaviano
“Juke box all’idrogeno” è ispirato ai principi e alla poetica della beat generation. Partendo dai versi e dalle opere di Ginsberg e Kerouac, tra i fondatori del “movimento” negli anni ’50, Vito Signorile (voce) Franco Angiulo (trombone), Nando Di Modugno (chitarra), Vito di Modugno (tastiera e contrabbasso), Marcello Magliocchi (percussioni), Roberto Ottaviano (sax), e Vittorino Curci (sax e versi), analizzano scenari di straordinaria attualità, già individuati con sguardo lungimirante dai quei poeti mezzo secolo fa. In questo suggestivo mix di musica e parole, vengono fuori la solitudine assoluta dell’uomo moderno, la frenesia del capitalismo, la morte e l’olocausto, ma anche temi come la globalizzazione, il pacifismo, la lotta ad ogni schematismo. In questo spettacolo molto viene affidato all’improvvisazione, in un crescendo di intense emozioni: il ritmo sostenuto del be-bop che accompagnò di fatto la musica del beat, si contamina con le suggestioni calde, avvolgenti del jazz, per culminare nell’Urlo, capolavoro di Allen Ginsberg.