L’ANALISI. Renzi col Csx ma renziani col Cdx a Palermo, Genova, Verona e Catanzaro

L’ANALISI. Renzi col Csx ma renziani col Cdx a Palermo, Genova, Verona e Catanzaro

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La marcia di avvicinamento di Italia Viva al centrodestra prosegue nonostante le apparenze. Il leader del partito Matteo Renzi aveva provato a sgombrare il campo in ordine alle alleanze in vista delle amministrative con un perentorio “mai con il centrodestra” che, però, somiglia sempre di più allo “stai sereno” rivolto all’allora premier Enrico Letta. Almeno stando ai fatti. E i fatti dicono che, con tutta probabilità, in almeno quattro città chiamate al voto il prossimo 12 giugno, peraltro tra i principali centri interessati dalla tornata elettorale, Italia Viva sosterrà candidati appoggiati dal centrodestra.

Sui territori, insomma, si registrano posizioni differenti rispetto all’indicazione nazionale non senza che ciò provochi un certo imbarazzo interno al partito, come dimostrano le “bocche cucite” dei referenti regionali.

In Sicilia, ad esempio, Davide Faraone non ha assunto alcuna posizione ufficiale dopo che il centrodestra si è ricompattato a sostegno di Roberto Lagalla, che aveva avuto la benedizione dei renziani quando in campo c’erano ancora Francesco Cascio per Forza Italia e Lega e Carolina Varchi per Fdi. Poi la coalizione di centrodestra ha fatto quadrato su Lagalla e la posizione dei renziani siculi è stata affidata alla coordinatrice del partito a Palermo Giulia Noera che con un lungo post sui social ha ribadito il sostegno all’ex assessore regionale. «Il nostro gruppo, da sempre, ha una chiara collocazione di idee e, primi fra tutti, abbiamo scelto di partecipare ad un progetto di rigenerazione civica della città di Palermo, in totale discontinuità dall’attuale amministrazione e da quella coalizione. In questa chiave, che per noi risulta molto chiara, abbiamo immaginato un dialogo a livello locale, sostenendo per primi la candidatura di Roberto Lagalla. Ciò con una lista civica che tale rimane».

Una situazione speculare è venuta a crearsi anche a Catanzaro dove Forza Italia e Lega sostengono la candidatura di Valerio Donato, nonostante i suoi trascorsi Pd, mentre Fdi si appresta a lanciare una candidatura autonoma, salvo sorprese dell’ultima ora.

Anche in questo caso i big nazionali, a partire dal senatore Ernesto Magorno, non hanno assunto posizioni ufficiali, ma hanno lasciato spazio ai dirigenti locali. E così il coordinatore regionale e provinciale di Catanzaro Francesco Mauro ha avuto modo di spiegare al Dubbio: «Italia Viva per prima ha deciso di sostenere la candidatura di Valerio Donato a Sindaco di Catanzaro. Abbiamo scelto di puntare su un profilo espressione del riformismo calabrese e continuiamo a lavorare per portare il nostro contributo in vista delle prossime elezioni amministrative della Città capoluogo di regione. Italia Viva ha l’obiettivo di realizzare una serie di proposte finalizzate alla crescita di Catanzaro che deve tornare ad avere quella centralità che merita tanto a livello regionale, quanto a livello nazionale. In questo senso non possiamo non rimarcare come la piattaforma messa in campo da Valerio Donato rappresenta l'unica vera possibilità per donare un futuro alla città».

Ma in altri due centri, almeno, Italia Viva andrà a sostenere candidati di centrodestra. Da tempo è stata annunciata a Genova la scelta di dare il proprio contributo alla coalizione che avrà come candidato sindaco l’uscente Marco Bucci. E anche a Verona si ripete uno scenario similare con Italia Viva schierata al fianco dell’ex sindaco leghista Flavio Tosi, sul cui nome dovrebbe convergere anche Forza Italia, seppure gli azzurri non abbiano ancora sciolto ufficialmente le proprie riserve. A Verona, infatti, la discussione all’interno del centrodestra rimane aperta con Lega e Fdi che, da tempo, hanno deciso di sostenere il primo cittadino uscente Federico Sboarina.

Alla luce del quadro appena tratteggiato pare evidente, insomma, che la rotta di navigazione di Italia Viva punti decisamente verso il centrodestra, a prescindere dalle dichiarazioni del suo leader e delle prese di posizione formali. Dire, ad esempio, che Italia Viva non sostiene candidati del centrodestra unito, come nel caso di Tosi, appare più una spiegazione di natura formale che sostanziale. E non altera quell’allontanamento dalla coalizione di centrosinistra che è cominciato fin dal momento in cui Matteo Renzi ha deciso di abbandonare il Pd. Un percorso che potrebbe avere adesso un attendibile banco di prova alle amministrative, prima di avviare le grandi manovre che preludono alle prossime elezioni politiche.

*già pubblicato sul Dubbio.