REGGIO. Cgil Trasporti. Costantino: servono almeno 10 miliardi di Trenitalia per il Mezzogiorno

REGGIO. Cgil Trasporti. Costantino: servono almeno 10 miliardi di Trenitalia per il Mezzogiorno

cos          NOSTRO SERVIZIO - Dal congresso della FILT- CGIL del comprensorio di Reggio Calabria – Locri, ancora in svolgimento, è emerso un quadro drammatico della situazione del trasporto locale. Un vero e proprio “urlo di dolore” che fa il coro con il resto della disastrata economia calabrese, incapace di uscire dal baratro di debiti, disoccupazione, sperpero e disagio nel quale è sprofondata.

La relazione introduttiva di Attilio Scali, Segretario Generale, ha messo in evidenza la posizione del sindacato, critico in modo anche feroce verso le recenti strategie economico-produttive. Il metodo applicato del liberismo più sfrenato, che si è tradotto in finanziarizzazione, esternalizzazione, privatizzazione, delocalizzazione, mancato rispetto dell’ambiente, e riduzione complessiva dei diritti dei lavoratori, ha condotto alla dissoluzione del rapporto tra proprietà e maestranze, comportando conseguenze gravi sia di tipo reddituale che sociale. Scandagliando poi meglio la realtà locale, Scali ha messo l’accento sulla necessità di ristabilire il dialogo con i lavoratori per operare una concreta e responsabile azione di rilancio complessivo.

Il dibattito è iniziato con l’amministratore dell’ATAM Gatto, che ha ribadito, lanciando il primo allarme rosso, lo stato d’emergenza: il funesto orlo del precipizio sta per essere raggiunto dall’azienda degli autobus reggini. Senza pronunciare la parola terribile “fallimento”, ma dichiarando che il prossimo consiglio d’amministrazione sarà probabilmente straordinario, Gatto ha approfittato della platea per lanciare una richiesta d’aiuto a tutti, istituzioni, politica, sindacato, per un impegno che possa salvare l’azienda, ormai solo ad un passo dalla fine.

Subito dopo è stato il turno di Porcino della Sogas, la società che gestisce l’Aeroporto di Reggio, e le dolenti note sono continuate: i lavoratori ormai da quattro mesi non percepiscono lo stipendio. Anche Porcino ha invitato la politica ad agire.

Il responsabile di Trenitalia, Lo Sciuto, ha introdotto l’unica nota positiva: ha dichiarato che Trenitalia è l’unica azienda che può vantare un attivo di bilancio, e il merito di questo lo deve soprattutto ai suoi dipendenti, ed ha rimarcato l’intenzione di rilanciare il trasporto locale su rotaia con l’elaborazione di diverse strategie. In concreto, aumento dei mezzi, maggiore fruibilità, più attenzione alle tecniche di ricezione della clientela, ed altre iniziative. Quando però ha ricordato i 24 miliardi che Moretti ha messo in campo per un rilancio complessivo dell’impresa ferroviaria, il dibattito si è animato.

Ha quindi preso la parola Nino Costantino, Segretario Regionale della Filt- CGIL Calabria, che ha esaminato punto per punto le questioni, lanciando un J’accuse alla politica che “ha foraggiato” le aziende partecipate ricevendone in cambio incarichi e prebende; e non è un caso se oggi siano proprio queste aziende a pagare il dazio della cattiva gestione. Ha poi puntato il dito contro l’assurdità di alcune iniziative come la costruzione dell’Aeroporto di Sibari,che a suo avviso si configurerebbe come un nuova cattedrale nel deserto calabrese.

Infine, dopo aver stigmatizzato la politica economica di Moretti, colpevole di aver marginalizzato l’intero sud, colpevole di non compiere un turn –over e quindi di non effettuare assunzioni da più di dieci anni, e aver dato la precedenza solo all’alta velocità e ai collegamenti tra città metropolitane (tagliando in pratica l’Italia in due, da Salerno in giù è sub-Italia), ha espresso soddisfazione per i 24 miliardi appena stanziati A PATTO CHE almeno 10 di questi vengano dirottati da Salerno in giù, per dimostrare una volontà equa d’investimento autentico e per far tornare ad essere il trasporto ferroviario polo attrattivo di economie sotto forma di turismo, di merci, di lavoro.

Dieci miliardi per il mezzogiorno, meno della metà dell’investimento previsto, è il minimo che Trenitalia può e deve fare per rendersi partecipe dello sviluppo e del progresso della nostra terra.

La richiesta è stata accolta con un lungo applauso. (A.A.)