di CETTY GANGEMI - Si sapeva che quella odierna non sarebbe stata una gara facile, ma perdere già 4-0 dopo 40 minuti di gioco, con la media di un goal ogni 10 minuti, non se lo sarebbe aspettato neanche il tifoso più pessimista.
Nettamente superiore il valore tecnico dell’Empoli, di fronte alla pochezza della squadra amaranto, oggi in campo senza Di Michele e senza grinta né carattere.
Già, perché è proprio questo che fa più male. Non vedere i giocatori lottare fa più male della sconfitta stessa che, in un campo come quello di Empoli può anche starci.
Non ci sta, invece, che la Reggina abbia buttato via 6 punti contro il Varese ed il Crotone in casa, perdendo non solo le due gare ma anche la testa e la tenacia che aveva fino a quel momento caratterizzato la compagine guidata da Gagliardi e Zanin.
Quella di oggi è la prova che mazzate come quelle prese nelle ultime partite in casa, non consentono di risollevarti. In tre partite (Varese, Crotone ed Empoli), la squadra amaranto ha incassato ben 12 goals, esattamente 4 a partita.
Una media imbarazzante, che la dice lunga su quanto la Reggina meriti di occupare la penultima posizione in classifica.
Ma quello che oggi è mancato, è il mordente, la voglia di lottare che non deve mai mancare ad una squadra che deve salvarsi.
Dopo la gara infrasettimanale di martedì prossimo contro il Modena, ci aspettano partite davvero difficili. Palermo e Pescara tanto per citarne due.
Appaiono sempre più evidenti i limiti tecnici dell’organico allestito dalla società ad inizio stagione.
A questo punto, anche i play out appaiono una chimera, nonostante la matematica ancora non ci condanni.
Per quanto concerne la pagella, perdonatemi ma non posso esprimere giudizi su chi non è proprio sceso in campo.
Tuttavia, un bel due generale, diviso tra società, giocatori, tecnici (Atzori, Castori, Gagliardi e Zanin), è d’obbligo.