"Longa è a jurnata", il dramma dell'usura al Politeama

"Longa è a jurnata", il dramma dell'usura al Politeama

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di FRANCESCA RAPPOCCIO

Straordinario momento teatrale e di riflessione sociale al Politeama Siracusa con lo spettacolo “Longa è a jurnata”, prodotto da Mana Chuma Teatro, scritto e interpretato da Salvatore Arena in scena con Massimo Barilla, e accompagnati dalla musica di Giacomo Farina.

Tutta la vicenda si concentra sulla lunga giornata di due amici che, intorno a un tavolino, in una cantina, l’uno di fronte all’altro, condividono un terribile destino.

In una scena volutamente essenziale, la luce è puntata sugli sguardi impietriti dalla loro malattia, l’usura, che consuma l’esistenze corrodendo speranze e infrangendo sogni di serenità.

Entrambi cercano di sbarcare il lunario ed entrambi finiscono nella morsa degli usurai.

Vanni vive da recluso da quando ha subito un incidente al braccio che gli impedisce di avere una vita “normale”, Peppi è un precario che vive alla giornata tramite lavoretti saltuari.

E dunque gli usurai sembrano l’unica via di uscita con cui però, nella lunga giornata, fare poi i conti, e non basteranno gli appelli ai santi o l’improbabile possibilità di una vincita al gioco.

Quella cui assistiamo, è una lettura scenica dal ritmo incalzante, gli attori riescono a trasmettere al pubblico sia il dolore del sentirsi schiacciati da una morsa insostenibile, sia la solitudine sociale e l’abbandono di chi non vede una via di uscita e non conosce l’idea del futuro.

Del resto, la precarietà economica incide fortemente su quella affettiva.

Sono stati in grado di rappresentare le pecche del sistema sociale di un Paese insufficiente e per nulla assistenzialista, almeno non dal punto di vista economico e sociale, giacché gli usurai si pongono come l’Altro Stato.

Fortunatamente oggi i casi di persone che denunciano sono innumerevoli, soprattutto in Calabria.

Alla fine della rappresentazione hanno preso parola Gianni Votano, responsabile del gruppo Microdanìsma, i referenti di Libera e Banca Etica e Michele Luccisano, imprenditore di Cittanova che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi usurai, condannati definitivamente lo scorso dicembre.

In una fase difficile della sua attività, Luccisano ha lamentato quel senso di abbondano incarnato dai protagonisti, innanzitutto della sua banca, e poi la delusione di un “amico” che l’ha avvicinato a persone rivelatesi senza scrupoli.

Per ciò Microdanìsma ha aperto uno sportello ascolto usura in cui raccogliere le drammatiche esperienze di chi è vittima di usura. L’obiettivo è far riflettere sull’impiego diverso del denaro e diffondere l’idea che un uso etico e solidale della Finanza sia possibile.

L’intero ricavato della serata, inserita nella Tre giorni di Finanza Etica, va a Microdanìsma per la creazione della Mutua di autogestione del denaro “MAG delle Calabrie”.