La RAI censura e cancella Mimmo Lucano: è indagato!

La RAI censura e cancella Mimmo Lucano: è indagato!
luca La RAI sospende la Fiction “Tutto il mondo è paese” con Beppe Fiorello protagonista, che racconta la storia di Mimmo Lucano, sindaco di Riace, e delle sue innovazioni sociali, economiche e politiche.

La notizia è stata data dal responsabile della casa di produzione “Pico Media”, Roberto Sessa, e segue le interrogazioni di due esponenti della politica nazionale, il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri di Forza Italia e il senatore Jonny Crosio, leghista e componente della commissione di vigilanza RAI.

Il primo ha dichiarato anche che “Questa politica filo immigrazione demagogica, che anche il servizio pubblico rischia di alimentare, può portare a gravi errori.”

La RAI, nonostante il suo evidente arretramento sia in termini di fruizione che di qualità, continua ad essere un potente mezzo di divulgazione culturale. Il suo asservimento perenne al potere non gli ha impedito di produrre delle grandi iniziative, valide sotto ogni punto di vista, che hanno contribuito a consapevolezze e prese di posizione da parte del sempre numeroso pubblico. Fiction, programmi di denuncia, dibattiti e documentari che hanno contribuito, in modo a volte decisivo, alla storia recente del nostro paese.

La rincorsa all’audience più recente, il peso della concorrenza, l’incapacità di sperimentare, ne ha ultimamente fiaccato quella spinta propulsiva che permetteva di unire al filone “leggero” anche programmi di spessore culturale, ed una capacità di denuncia (o di celebrazione) dei fenomeni sociali più importanti.

La decisione di non mandare in onda la suddetta fiction, prevista per Marzo 2018, infrange in modo significativo la sua caratteristica di “servizio pubblico” trasversale, e la fa piombare in un tetro grigiore affatto illuminato dai fasti di giochi e giochini di scarso livello, o da fiction paludate, buoniste ai limiti del ridicolo, o dalle atmosfere ovattate e sempre (sempre!) superficiali della nuova programmazione.

La scusa dell’indagine giudiziaria non è valida per giustificare la sospensione del film. Come tutte le scuse, cela la bugia con una verità rabberciata. Il modello Riace, celebrato da un tale di nome Wim Wenders, non ha nulla a che vedere con l’indagine in corso. La sospensione ha un significato politico che travalica il limite degli scontri in atto in Parlamento. È la bocciatura di una alternativa da parte del neo liberismo dominante, che vede proprio in Lucano e nelle sue idee innovative un chiaro pericolo alle proprie ideologie.

Se Totò Riina (Il capo dei capi), se dozzine di altri autentici criminali hanno trovato spazio sulle reti nazionali, sembra davvero paradossale che Lucano non ne abbia. La vecchia regola che il “Male” faccia audience è anche una bugia: vite di grandi uomini, illuminati dall’idea del bene, hanno regalato alla RAI risultati da record.

O forse dobbiamo pensare che l’idea dell’integrazione pacifica e del lavoro come collante sociale sia talmente scomoda da relegarla a programma da bollino rosso, come dovrebbero essere invece le turpi vicende di malavitosi e corrotti?

Ci ripensino, i padroni del vapore. La società proposta da Lucano è fondata sulla benevolenza e su un sentimento morale che rende possibile il rapporto tra l’individuo e la società. Una fiction non deve avere nessun obiettivo pedagogico, è vero, ma se ce l’ha, come ce l’ha tutta l’attività del Sindaco di Riace, è un valore aggiunto. Un modo per conoscere ed apprezzare la capacità umana di convivere pacificamente, senza pregiudizi e senza quell’odio irrazionale che muove l’individualismo scatenato e violento della realtà attuale. Tutto il mondo è paese, dimostriamolo.

*Mimmo Lucano sarà a Reggio Calabria il 10 Dicembre, ospite del Cine Teatro Metropolitano del Dopolavoro ferroviario dove racconterà la sua esperienza.