Ma è lì nell’Aspromonte grecanico che sanguina di più il cuore, con i morti e le distruzioni di patrimoni dell’umanità. Ora - si dice- non è momento di polemiche. Certo, ma verrà il tempo in cui bisognerà ricordare come la prevenzione ha un senso se si mettono in atto politiche concrete per salvare il territorio come ha saggiamente scritto nei giorni scorsi il prof. Tonino Perna.
E bisognerà ricordare anche come a qualcosa servivano forse anche quei forestali vandalizzati per anni come nullafacenti. Chi non ricorda le polemiche (queste si’) sui 30-40 mila forestali calabresi additati come lo scandalo dell’Italia tutta, vagabondi e succhiasoldi, mentre spezzoni di quello stesso Stato mettevano o facevano mettere (Cambia poco) bombe nelle banche, sui treni, nelle stazioni!
Tutto serviva per distrarre l’opinione pubblica e così quei forestali diventati il male assoluto dell’Italia e del mondo da giornali televisioni politica etc etc sono oggi spariti. Non ci sono praticamente più. Nei boschi e nelle montagne non ci va più nessuno e gli esiti sono quelli che vediamo in queste ore.