Il fatto riguarda, appunto, gli affidamenti diretti fatti dall'Ente negli ultimi quattro anni per lavori di importo inferiore ai 40mila euro, metodo che ha fatto finire nelle tasche di Scarpelli centinaia di migliaia di euro. Dal 2012 ad oggi, infatti, l’illuminazione artistica è appannaggio della cooperativa, che proprio da quell’anno, dopo sei anni dedicati alla «consulenza imprenditoriale e altra consulenza amministrativo-gestionale e pianificazione aziendale», ha fatto il suo esordio nel mondo delle luminarie. Da allora, sono stati oltre 40 gli affidamenti alla coop. Ogni festa, o quasi, è stata illuminata dalla cooperativa di Scarpelli. I due finanzieri che ieri si sono presentati a Palazzo dei Bruzi hanno anche ascoltato il dirigente del settimo settore – infrastrutture e mobilità -, Francesco Converso, che ha risposto alle domande sul procedimento adottato per l’affidamento del servizio. Il sindaco Mario Occhiuto, invece, non si trovava in città al momento della visita della finanza.
Scarpelli, nei giorni scorsi, era stato tirato in ballo dal pentito Adolfo Foggetti nel corso del processo di ‘ndrangheta “Nuova famiglia”. Il collaboratore di giustizia ha infatti rivelato che con «Antonio delle illuminazioni», poi identificato come il responsabile legale della Med Labor, ha effettuato più viaggi fino a Gioiosa Ionica per contrattare l’acquisto di sostanze stupefacenti «con Mico Alvaro» e che in una di queste occasioni i due siano stati fermati dalle forze dell’ordine, circostanza che consente di verificare l’effettiva conoscenza tra i due. Foggetti, assieme ad un altro pentito, Francesco Galdi, avevano riferito agli inquirenti, nei mesi scorsi, di appoggi in Comune per Scarpelli che li avrebbero favorito nell’aggiudicazione degli appalti.