
Tra un po’ arriveranno le cifre ufficiali ma già ora alcuni numeri sono assai lusinghieri. C’è da restare fermi a rallegrarsi? Tutt’altro, ma nemmeno a fare i menagrami o a discettare, da novelli esperti tuttologi, su di chi siano i meriti.
Ragioniamo sui fatti e cerchiamo di capire dove intervenire. Uno dei nodi su cui concentrarsi è sicuramente quello dei porti turistici, con interventi previsti per i porti di Isola Capo Rizzuto, Roccella Ionica, Cirò Marina, Cetraro e Scilla.
Le infrastrutture rientrano nella graduatoria delle proposte progettuali per la riqualificazione e l’adeguamento dei porti di rilievo regionale e interregionale. La dotazione finanziaria è pari a 21 milioni di euro e il contributo massimo concedibile per progetto è di 5 milioni di euro.
Beneficiari sono i Comuni dove hanno sede i porti. Delle 11 proposte presentate ne sono state valutate positivamente 8 che si caratterizzano anche per l’attenzione allo sviluppo delle relazioni porto-territorio, sia in termini di connessione alle principali reti di trasporto dell’entroterra che alle aree urbane retro portuali. Gli interventi ammissibili riguardano opere di infrastrutturazione a terra e/o a mare.
La portualità è un obiettivo fondamentale. Siamo una regione con 800 chilometri di costa bagnati dal mare che dunque deve essere una risorsa da utilizzare concretamente. La Calabria come numero di posti barche è notevolmente al di sotto di altre regioni che hanno meno chilometri di costa. Quest’anno è stato un anno positivo anche per quanto riguarda la portualità turistica, finalmente comincia ad avere il segno più.
Si tratta perciò di un primo passo importantissimo per dare impulso al turismo portuale, per far ripartire la portualità iniziando dai porti già esistenti dotati di procedura legislativa corretta. Nel Piano regionale dei trasporti, per la prima volta, c’è una specifica Azione, la 5, sui porti turistici. Abbiamo 13 porti regionali in linea con tutte le autorizzazioni necessarie e occorre aumentare la capacità di questi infrastrutture portuali e farne la porta di accesso del territorio. Ora partono subito quei primi 5 porti ma poi occorre proseguire perché’ turismo e porti significa aumentare i fattori propulsivi della regione e la possibilità di incidere sul rilancio dell’economia.
Anche su questo segmento dobbiamo però crederci tutti. Il Sole 24 ore (Francesco Prisco, 3 settembre) ha segnalato un’estate da boom in Italia, da circa 22 miliardi, con il sorpasso sulla Francia, con presenze aumentate in tutta la penisola e finalmente anche da noi. Ovunque – segnala Prisco – si è beneficiato del crollo delle destinazioni arabe del bacino del Mediterraneo ma avere operato concretamente (non dovunque e non dappertutto) anche in Calabria segnala che si può lavorare bene e con successo e ottenere risultati. La politica sugli approdi turistici è un segno di come la politica e la istituzioni possono ben fare ed operare. Ma non è il solo segmento. Anche qui ci vuole però unità di intenti e lavorare.