«Da due anni vengo preso in giro dalla Prefettura e dal servizio Sprar ma i nostri fondi continuano a non essere erogati» ha dichiarato pubblicamente il sindaco Lucano. Tutto è partito a fine 2016 quando la Prefettura di Reggio Calabria ha riscontrato delle anomalie nei documenti finanziari del comune. Ma un’altra commissione nel 2017 ha restituito nella relazione finale una verità diversa sollecitando l’erogazione di parte dei fondi bloccati, come riporta l’Agi alcune settimane fa.
Nel 2009 nasce Riaceinfestival, quindi, anche per diffondere il fine di questo “progetto ostinato e contrario” partito dalla periferia d’Europa. È organizzato da Comune di Riace, Rete dei comuni solidali, la Rete del caffè sospeso, Streets video, Riace Città futura. Ha il patrocinio della Regione e la direzione artistica è curata dall’attore cosentino Peppino Mazzotta con Chiara Sasso e Vincenzo Caricari. L’edizione 2018 si svolge dal 2 al 5 agosto (il programma completo qui) e ospita anche la sindaca di Barcellona Ada Colau.
L’attivista catalana è in Calabria sabato 4 agosto, nell’anfiteatro di Riace Superiore, alla presentazione del libro Utopia de la normalidad. El alcalde Domenico Lucano y el modelo de acogida Riace di Tiziana Barillà (Icaria editorial), che è l’edizione spagnola di Mimì Capatosta. Mimmo Lucano e il modello Riace (Fandango 2017). Partecipano all’incontro Mimmo Lucano, il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, il magistrato Riccardo De Vito. Ancora il comandante della Proactiva Open Arms Riccardo Gatti e il presidente della Regione Oliverio.
Non solo la sindaca di Barcellona Colau. Dal 2 agosto dibattiti, discussioni, proiezioni, musica in strada per rilanciare l’immagine di una Calabria inedita. A Riaceinfestival il contributo del sindacalista Aboubakar Soumahoro e del missionario Alex Zanotelli. Poi la presentazione del report 2018 “Il diritto d’asilo”. A concludere le ricche giornate di confronto concerti dal vivo nell’anfiteatro. Un borgo, quindi, in festa che attraverso l’universale linguaggio del cinema e delle arti promuove lo scambio e la conoscenza reciproca per chiudere al razzismo.
Mimmo ‘U curdu, che guida il comune fino all'anno prossimo dopo tre mandati consecutivi, è conosciuto in tutto il mondo per il sistema di accoglienza diffusa creato in questo piccolo paesino sul litorale jonico, privo delle sue menti più giovani a causa dell’emigrazione. Uomini, donne, bambini da Etiopia, Eritrea, Nigeria, Kurdistan, Pakistan, Mali, Congo, Ghana, Somalia che oggi vivono nel borgo di Riace e lavorano, insieme ad italiani, nelle botteghe artigianali tra le antiche viuzze. Un modello di integrazione fuori dagli schemi, dunque, che forse andrebbe studiato nei dipartimenti universitari di studi sociali. Il festival ha una sola rivendicazione: Riace patrimonio dell’umanità.