I CONVERSARI DI CETTY. I reggini al volante

I CONVERSARI DI CETTY. I reggini al volante

autodi CETTY GANGEMI -

1) Soninci a to mamma! (Tipica espressione dell’automobilista reggino in prossimità di un semaforo. Solitamente infatti, allo scattare del verde, il reggino ha l’abitudine di suonare il clacson per sollecitare il primo della fila a partire con celerità. Si invita pertanto la cittadinanza strombazzante a rivolgere questi rumori alle proprie madri);

2) A freccia mancu l’indiani ormai… (Classica frase usata in prossimità di un incrocio o quando qualcuno si appresta a parcheggiare, ignorando gli indicatori di direzione, volgarmente chiamati “frecce”. L’accostamento alle frecce scagliate dagli indiani, dunque, ormai in disuso come appunto l’uso da parte degli automobilisti reggini, è la metafora insita in tale espressione);

3) U sapiva jeu! Na fimmina esti! (Frase di derisione nel notare che il conducente d’auto, che ha appena eseguito qualche manovra sbagliata, sia una donna. Come a dar credito al famoso detto “donna al volante pericolo costante”);

4) Passa e vafanculu! (Tipica espressione usata in prossimità di incroci, in cui qualcuno ci chiede la precedenza. La variante è l’espressione gentile “prego, passi pure”, seguita da “nto culu”, una volta che l’altra macchina si è allontanata);

5) Ma cu ta ressi a patenti?!? (Frase di sdegno verso qualcuno che ha appena effettuato una manovra non consentita dal codice stradale. Si è soliti accompagnare questa frase con il nome di alcune Autoscuole famose in città, ovviamente non quella frequentata dall’accusatore);

6) Cretinu moviti chi è virdi! (Classica frase pronunciata dal personaggio di cui al punto n.1, in prossimità di un semaforo. Pare che a Reggio, infatti, non sia tollerato neanche un nanosecondo tra lo scatto del verde e la partenza della prima auto in fila);

7) Insomma… p’aundi cazzu hai a gghiri? (Classica frase in cui gli indicatori di direzione sono usati, ma nel senso opposto a quello in cui si vuole andare, inducendo l’automobilista che sta dietro all’ errore);

8) Capu, n’attimu e a spostu! (Classica frase del reggino che, per prendere un caffè o le sigarette, deve obbligatoriamente posteggiare di fronte all’ esercizio commerciale in questione. Non importa che 50 metri più avanti ci sia un posto libero, si preferisce sostare in doppia fila, perché tale tragitto comporterebbe troppa fatica);

9) Non vali a pena mi chiamamu i vigili, haiu n’amicu carrozzeri! (Classica frase da accordo post tamponamento, in cui colui che ha torto cerca di evitare l’intervento dei Vigili Urbani per poter risparmiare soldi, millantando conoscenze di carrozzieri fidati);

10) Vo tirari?!? (Frase pronunciata solitamente in autostrada o strada a scorrimento veloce, quando ci si sorpassa spesso con un’altra macchina. Diventa allora quasi una sfida a chi ha il motore più potente, promettendo all’ altro di fargli mangiare la polvere).