GIOIA TAURO (RC). P. Romeo (tavolo tutela ambientale su D’Alema e il rigassificatore

GIOIA TAURO (RC). P. Romeo (tavolo tutela ambientale su D’Alema e il rigassificatore
Riceviamo e pubblichiamo:
 

“E’ difficile scrivere delle sorti del nostro territorio, della piana di Gioia Tauro, specie dopo la visita che il Sig. D’Alema ci ha riservato nei giorni scorsi causa la sponsorizzazione di un aspirante segretario del PD.
La domanda più frequente tra i curiosi presenti all’incontro era “vediamo cosa ci deve dire”, dimenticando che nessuno ci deve dire più nulla o venire a farci l’ennesima lezioncina annoiata, proprio adesso in cui i cittadini sono senza lavoro e stretti in una morsa infernale, tra i Comuni che non hanno un Euro da investire in infrastrutture e servizi perché resi immobili dal patto di stabilità, e la politica che oramai risiede stabilmente in altre galassie e continua a parlare lingue impossibili da decifrare e coniugare con la realtà.
Eppure noi sappiamo bene cosa vogliamo dalla politica: si chiama rispetto dei cittadini sulle scelte che devono essere discusse sul proprio territorio, nessuna facile scorciatoia è più ammissibile, nessun compromesso al ribasso è più accettabile per un lavoro da scambiare con un tumore assicurato tra dieci, quindici anni.

Il posto del cittadino è al centro di qualunque dibattito sul territorio, non può essere relegato in periferia o dimenticato da tutti. E’ un principio sacrosanto alla base di qualunque processo decisionale, che dovrebbe risultare chiaro, sancito dalla convenzione europea di Arhus in vigore dal 2001, ma la politica che pensa esclusivamente al proprio tornaconto autoreferenziale punta molto, anzi tutte le sue carte sull’ignoranza, da cui derivano silenzio e accettazione passiva del danno ambientale; le tragedie che in questi giorni colpiscono l’Italia da Nord a Sud, non risparmiando la Sardegna, sono tutte figlie illegittime di questa totale e voluta trascuranza del territorio, nonché dell’idiota assenza di un piano di sviluppo urbanistico che indichi dove e come poter costruire, non per domani, non per il mese prossimo, ma per i prossimi venti anni !

Ovviamente, per la criminale retorica del “costruiamo adesso e poi qualcuno penserà ad aggiustare i danni”, il conto della ricostruzione diventa immensamente più alto della prevenzione, con la beffa di pochi spiccioli disposti in emergenza dal ministro di turno per rappezzare il danno, visto che le imprese di costruzione in questo modo continuano a lavorare; ma è un procedere al contrario, si aspetta con cinica impazienza la prossima catastrofe e i nuovi morti.
La visione del futuro, della pianificazione territoriale come atto concreto, è solo un sogno posato nel cassetto dei movimenti ambientalisti che risiedono sul territorio e dei cittadini che fanno da sentinella disarmata contro i soprusi.

Lo storico e meridionalista Giustino Fortunato denunciava già nel 1904 nella nostra Calabria “lo sfasciume pendulo sul mare”, a far risaltare in maniera illuminata quello che oggi tutti i geologi e urbanisti vedono e denunciano, ovvero che la politica del malaffare ha distrutto e scassato tutto il territorio che si poteva distruggere già dagli anni Sessanta, e che ancora guardando bene, si riesce a trovare tanto da distruggere sempre per il solito interesse al rialzo politico e privato.

Basti pensare alle parole che ci vengono raccontate ancora oggi dal signor D’Alema sul rigassificatore di Gioia Tauro, e di quanto esso sia conveniente, bello e buono, ed ancora, che la piastra del freddo – dal 1959 mai vista accanto a nessun rigassificatore al mondo – sarebbe secondo lui una faccenda utile all’economia locale.
Peccato che siano parole in libertà, che non si pagano e si liberano nell’aria, esattamente come la diossina fuori controllo rilasciata dall’unico inceneritore in Calabria sia - in misura diversa - l’ennesimo bacio della morte di una politica mordi e fuggi.
La soluzione è sotto gli occhi di tutti i cittadini, l’asticella della tolleranza verso i soprusi sul territorio si è alzata ed è sempre più difficile per i trafficanti di ingiustizie nascondere la verità. Non lo dico io, ma il segretario del partito del signor D’Alema.


Pino Romeo, urbanista
coordinatore del TAVOLO TECNICO DI TUTELA AMBIENTALE