Segretario Gen. FIOM CGIL RC-LOCRI su vertenza ex Omeca

Segretario Gen. FIOM CGIL RC-LOCRI su vertenza ex Omeca
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Milano Expo, ultimo gioiello della tecnologia delle carrozze made in Italy targato AnsaldoBreda, prodotto in una delle poche realtà vere e produttive industriali del Sud, a Reggio Calabria.
Ma non è oro tutto quello che luccica.
Il 25 Luglio 2014 parte degli operai dello stabilimento Omeca di Reggio Calabria erano al calar del sole ancora sui binari pronti a tutto pur di bloccare l’uscita del treno al fine di rivendicare i propri diritti e disagi e dar voce e visibilità alle proprie difficoltà maturate nel tempo e sistematicamente inascoltate:
iscritti a tutte le sigle sindacali e non iscritti al sindacato, ma con solo la Fiom-Cgil insieme alla Cgil territoriale in prima linea, fianco a fianco, altra anomalia tutta reggina nell’attuale contesto nazionale, ed ad altre sigle sindacali autonome Fismic, Ugl e Failm-Cisal a metterci la faccia e difendere e supportare i lavoratori fino all’ultimo.
Perché la protesta nata spontanea tra gli operai a furor di popolo dopo quello che è stato percepito come l’ennesimo atto di vessazione o ingiustizia da parte dell’azienda, e cioè la disdetta unilaterale di una convocazione già stabilita per la discussione del Premio di Produzione relativo all’anno 2013, anno nel quale dallo stabilimento di Reggio sono uscite centinaia di carrozze come non si vedevano da anni, e che ha dato vita a un duro sciopero a oltranza per universale accordo tra OO.SS e i lavoratori.
Scene di protesta che portano al quasi blocco del sito industriale e mettono in pericolo l’uscita dei treni finiti e da consegnare, come appunto l’importantissimo Metro Expo, scene come non si vedevano dagli anni dell’autunno caldo e men che mai al sud, e che si sono svolte, nonostante le forti tensioni, in modo civile e senza violenze, ma con forte determinazione.
Dopo due giorni di dura protesta l’azienda riconvoca le organizzazioni sindacali per il 30 Luglio, ma ribadisce ufficiosamente che per il 2013 non sarà erogato nessun premio o emolumento retributivo aggiuntivo.
Avviene la spaccatura sindacale: per 2 sigle sindacali questo è sufficiente anche se alcuni loro iscritti contestano e preferiscono rimanere in protesta, la Fiom-Cgil insieme ai sindacati autonomi ed a oltre il 60% dei lavoratori in fabbrica non ritiene in tal modo, dopo 16 ore di sciopero, di aver fatto passi avanti con la semplice convocazione, quindi insufficiente la riproposta dell’azienda di gettare nel dimenticatoio un anno di duri sacrifici e magari di accontentarsi di un elemosina sul futuro, e continua il terzo giorno di protesta cosi come era stato preventivato inizialmente a meno che non fosse arrivato un segnale serio di apertura al confronto.
La mattina del terzo giorno di protesta, con gli operai esasperati fuori dai cancelli a 40 gradi sotto il sole, e con l’assillo dell’uscita del Metro Expo da consegnare, la Fiom-Cgil viene invitata in video-conferenza con il top management AnsaldoBreda a cui partecipa eccezionalmente anche l’Ad Maurizio Manfellotto e alcuni Dirigenti delle Risorse Umane di Napoli.
Per la Fiom al tavolo ci sono le RSU dell’AnsaldoBreda Morsillo S. e Gregorio Pellicanò, il Segr. Fiom.-Cgil Reggio Calabria Locri Pensabene Antonio, il Segr. Fiom-Cgil Calabria Massimo Covello, anche con mandato della Fiom Nazionale, Segr. Cgil Reggio Locri Gregorio Pititto a supporto della vertenza.
Il Segr. Della Fiom-Cgil Pensabene Antonio precisa a riguardo “Ieri ho assistito a scene incredibili. Ma sono mesi che diciamo all’azienda che non può pensare di gestire in modo padronale e arrogante la fabbrica, non curante di diritti fondamentali e soprattutto della sicurezza. Solo qualche mese fa abbiamo avuto un infortunio che solo per puro caso non è stato mortale, ed eravamo rimasti con l’azienda che avremmo discusso insieme sul problema della sicurezza per le manovre delle carrozze. Ad oggi ancora aspetto di essere convocato insieme alle nostre RSU, e invece forse l’azienda ha già scelto di esternalizzare tale attività senza comunicarci nulla e senza confrontarsi. Come se esternalizzare sia a priori la cura per ogni male: in fabbrica mi risulta che ci siano dipendenti delle ditte dell’indotto che non vengono retribuiti regolarmente ogni mese e che addirittura non sono in possesso materialmente di una copia del loro contratto di lavoro. Qualche giorno prima della protesta avevo personalmente segnalato insieme alle Rsu Fiom-Cgil il fatto alla Dirigenza del Personale di Reggio Calabria e mi hanno detto che non è possibile, e che per loro è tutto a posto. L’Azienda è da anni che utilizza non ufficialmente un criterio meritocratico poco trasparente per livelli e una tantum: è sufficiente avere diritto a un congedo parentale, un permesso studio, una 104 o addirittura ammalarsi due o tre volte l’anno per rischiare di essere non meritevoli di riconoscimenti. Oggi si vuole far passare la logica secondo la quale nonostante nel 2013 i lavoratori di Reggio Calabria abbiano avuto un picco produttivo che non si vedeva da anni, pagato con terzi turni, straordinari, infortuni, sabati e finanche festività, non abbiano diritto ad alcun tipo di riconoscimento economico. Al limite un anticipo sul futuro del 2014, e per non parlare delle continue pressioni aperte o velate di chiusura dello stabilimento alla minima reazione sindacale anche su eventi eclatanti come un possibile ritardo di consegna di un treno a causa di un legittimo sciopero, o di alcuni atteggiamenti di una parte dei dirigenti del personale, come accaduto anche ieri durante questa lunga e difficile trattativa, che credono di poter dire alla Fiom cosa dire o come relazionarsi con i lavoratori o addirittura come trovare le intese con le altre sigle sindacali.”
In merito alla lunga trattativa di 9 ore circa effettuata in videoconferenza ieri, il Segretario della Fiom-Cgil precisa “L’Azienda ieri ha dato qualche spiraglio e segnale di apertura e dialogo per la convocazione del 30 Luglio sulla questione, noi non chiedevamo niente di eccezionale, ma di veder riconosciuto un diritto: quello di potersi confrontare sul merito produttivo, anche ieri confermato dall’Amministratore Delegato, ai lavoratori di Reggio Calabria. La Fiom a tutti i livelli è stata chiara: il 30 Luglio i lavoratori si aspettano in tempi brevi un riconoscimento , e che sia riferito al 2013. Se così non sarà, la Fiom-Cgil tornerà in assemblea per chiedere mandato ai lavoratori di continuare la protesta coordinandosi a livello nazionale. La partita è rinviata al 30 Luglio, all’Azienda il tempo di trovare una soluzione.”
Pensabene conclude “Io sono un operaio di fabbrica, di terzo livello, non sono nessuno, ma rappresento la Fiom a Reggio Calabria e Locri, un territorio difficile. Quando mi siedo al tavolo delle trattative però, chiunque io abbia davanti, da un Amministratore Delegato ad un alto manager o piccolo imprenditore, mi siedo alla pari, con il dovuto rispetto con chi ho di fronte, ma alla pari, perché non solo rappresento un’organizzazione, la Fiom-Cgil, che non ha bisogno di presentazioni, ma anche dei soggetti importanti dell’industria: i lavoratori. E io, personalmente, sarò sempre dalla parte dei lavoratori, costi quel che costi. Perché come dice il Segretario Nazionale della Fiom-Cgil Maurizio Landini, o un lavoro ha dei diritti, o non è un lavoro.
E questa regola vale e deve valere anche al profondo Sud, anche se qui è più difficile”

Segr. Fiom-Cgil Reggio Calabria Locri