REGGIO. Archivio di Stato: venerdì 20 convegno sulla Prima Guerra Mondiale

REGGIO. Archivio di Stato: venerdì 20 convegno sulla Prima Guerra Mondiale
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Cento anni sono trascorsi dall’inizio della Prima Guerra Mondiale, quella che taluni definiscono Grande Guerra, ma che ancora pochi valutano come si dovrebbe, cioè il grande massacro dei popoli europei.
Per lo storico Eric Hobsbawn il conflitto mondiale ha segnato l'inizio del Secolo Breve; nella considerazione generale la Grande Guerra segna la fine della Belle Epoque.
Di questo si parla venerdì 20 febbraio nel convegno organizzato all’'Archivio di Stato reggino e dalla FIDAPA R.C. Sezione di Reggio Calabria; l'iniziativa si inserisce nel quadro delle attività istituzionali che l’Archivio promuove per le celebrazioni del centenario della Prima Guerra Mondiale. Ai saluti di Franca Arena Tuccio, presidente della FIDAPA, e di Mirella Marra, direttore dell’Archivio di Stato, seguono le relazioni: il professore Giuseppe Caridi, professore ordinario di Storia Moderna dell’Università di Messina e presidente della Deputazione di storia Patria per la Calabria, tratta il tema Le cause della Prima Guerra Mondiale; la professoressa Titty Strano, docente di Letteratura italiana e Storia, relaziona su Le conseguenze del conflitto e i nuovi assetti geopolitici; la relazione di Mirella Marra Le donne nella Grande Guerra. Margherita Sarfatti tratta il dramma dell’interventismo attraverso la vita di questa giornalista. Alla relazione segue la proiezione di un filmato realizzato da Nicola Petrolino dal titolo La Grande Guerra 1914-1918, che ripercorre con immagini d’epoca la storia e il dolore di quattro lunghi anni.
E’possibile, inoltre, visitare la mostra La Grande Guerra- Non omnis moriar 1914-1918. Questa esposizione di documenti e reperti si articola in sezioni che raccontano il conflitto sia in ambito internazionale che nel nostro territorio: gli album di fotografie Kodak, la cartografia per lo studio di tattica nell’ ottava battaglia dell’Isonzo, il bastone da montagna usato sul Carso, la mazza ferrata in dotazione all’esercito austroungarico per finire i soldati italiani storditi dai gas. L’esposizione, peraltro, assume un carattere di particolare rilievo per la sinergia tra Archivio di Stato e privati che hanno offerto documenti e reperti originali per il percorso espositivo.


IL DIRETTORE
Mirella Marra