Come ci vedono da Roma dove, complice la debolezza della politica calabrese, vengono prese le decisioni fondamentali sul destino della Calabria?
Di grande interesse l’articolo uscito questo sabato su Repubblica a firma Tommaso Ciriaco. Intanto perché Ciriaco è uno dei più importanti cronisti politici di Repubblica sempre molto attento nelle ricostruzioni e, sorpattutto, capace di accedere a fonti di alta qualificazione e sempre di prima mano. Ecco, secondo lui, qual è la situazione in Calabria che Repubblica riassume in un distico esaustivo:
“Calabria, il diktat del Tar spiazza Forza Italia e Ncd. A sinistra primarie in bilico. Nel centrodestra alleanza lontana. Berlusconi favorevole a una donna I renziani puntano su Callipo jr, la vecchia guardia dem su Oliverio. Attraverso Jole Santelli, sulle scelte della destra, si fa sentire la Pascale. Sel attacca: guerra tra bande nel Pd, sciupiamo chance di vittoria”
Poi segue l’articolo di Tommaso Ciriaco:
“Centrodestra balcanizzato e ridotto in polvere, democratici impiccati a un logoro duello sulle primarie, big nazionali imbrigliati in un'inestricabile matassa locale: benvenuti in Calabria, elezioni Regionali 2014. Nonostante le manovre dilatorie della politica, una sentenza del Tar ha avvicinato improvvisamente la data del voto, spiazzando partiti ancora a corto di candidati. E se i renziani rischiano la debacle interna, a decidere lo sfidante di FI saranno soprattutto i sondaggi del Cavaliere e l’influenza di Francesca Pascale.
Quella calabrese, di fatto, è la fotografia del caos. Nonostante le infinite energie bipartisan profuse per sfuggire alle urne, si voterà - più prudentemente, si dovrebbe votare - entro metà novembre. Per scegliere il candidato, il centrodestra è costretto a scalare una montagna di rancori e divisioni, figlie dello strappo del Pdl. La coordinatrice regionale azzurra Jole Santelli, amica intima della fidanzata del leader, spinge per Wanda Ferro, presidente della Provincia di Catanzaro. Senza primarie: «Sono contraria - spiega -perché sono preoccupata della sicurezza del voto, visto anche il poco tempo a disposizione».
Nella battaglia, Santelli è sostenuta dall'ex governatore Giuseppe Scopelliti. Per vecchie e nuove ruggini, invece, Ferro è osteggiata dall'ala reggina di FI - che schiera Peppe Raffa, mentre il terzo candidato è Giacomo Mancini - ma anche dal potente ras di Ncd Tonino Gentile e dal deputato azzurro Pino Galati. «Io sarei stato per le primarie – spiega quest'ultimo – ma a questo punto il candidato di Fl non può essere scelto in autonomia: serve la condivisione degli alleati». Il problema è che Berlusconi - ostile a primarie giudicate «una farsa» - sembra avere già deciso. Di recente ha ricevuto Ferro e l'ha promossa, scherzando pure sull'appeal della erre arrotata della candidata. Molto, comunque, si deciderà in una riunione convocata lunedì a Roma.
Il Pd - se possibile - fa peggio, bruciando nomi e candidati alla velocità della luce. Alla fine i renziani schierano Gianluca Callipo. Lo sfida Mario Oliverio, favorito e capace di conquistare la maggioranza di una segreteria regionale che pure sarebbe renziana. Anche per questo, forse, alcuni big nazionali provano da mesi a complicare il percorso delle primarie. «Si faranno - si scaldala deputata Enzo Bruno Bossio - ormai le abbiamo deliberate! Non siamo il partito comunista thailandese, ma il Pd: vale lo Statuto».
In realtà, grande assente è proprio la data di convocazione delle primarie, slittate già due volte e ancora a rischio. I vicesegretari Guerini e Serracchiani hanno promesso di fissarle quando il Presidente della Regione facente funzioni Antonella Stasi annuncerà - entro il 15 settembre - la data delle elezioni (probabilmente il 9 o il 16 novembre). A quel punto i democratici dovranno fare i conti con tempi strettissimi - una ventina di giorni al massimo - per svolgere le primarie e presentare le liste. Sempre meglio che annullarle, come sognano alcune frange renziane per imporre poi un nome di compromesso.
«Questa battaglia di cavilli nel Pd sulle "primarie si, primarie no" -sostiene amaro il terzo candidato di centrosinistra, Gianni Speranza (Sel ) - rischia di sciupare la possibilità di vittoria Basta con questa guerre tra bande».