Il parroco di Polsi: Presidente Mattarella quando verrà giri per i paesi per verificare quanto è martoriata questa terra

Il parroco di Polsi: Presidente Mattarella quando verrà giri per i paesi per verificare quanto è martoriata questa terra
"In occasione della visita che fara' a Locri il prossimo 19 marzo, premesso che si tratta di un'iniziativa lodevole e che condivido, le scrivo questa lettera aperta perche' ritengo sarebbe utile che lei potesse girare un po' per i paesi della Locride, soprattutto in quelli interni, per poter vedere di persona le condizioni in cui si vive: i servizi e le strutture sono fatiscenti, a partire dalle strade e dall'unico ospedale rimasto e che ogni mese si ritrova a chiudere un reparto. Non possiamo tacere davanti alla grave mancanza di strutture, come quelle che deve offrire il sistema sanitario". E' il grido di allarme lanciato dal parroco don Antonio Magnoli, prorettore del Santuario di Polsi, la localita' del comune di San Liua, in passato indicata come ritrovo annuale dei clan della 'ndrangheta piu' influenti. Il sacerdote ha scritto una lettera aperta al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che domenica prossima, 19 marzo, sara' a Locri per incontrare alcuni familiari di vittime innocenti delle mafie, in vista della giornata nazionale del ricordo e dell'impegno, promossa da Libera, in programma il 21 marzo in oltre 400 localita' con l'iniziativa principale nella cittadina del Reggino. "Se, da un lato, ci si ritrova con un ospedale con sempre meno reparti - aggiunge don Antonio - dall'altro ci si trova ad essere talvolta impediti a raggiungerlo a causa delle cattive condizioni in cui si trovano le strade (in pieno centro e' facile incontrare buche grandi come voragini). Sono contento che ei venga qui in questa terra martoriata, ma sarei piu' contento se la sua visita non si limitasse a un intervento. Sarei disposto a farle da guida io attraverso i paesi della Locride, per farle vedere lo stato di abbandono. Capisco che questa sua venuta a Locri ha una motivazione precisa e nobile: quella d'incontrare i familiari delle vittime innocenti delle mafie e mi perdonera' se mi sono permesso di scrivere quanto sopra - scrive infine il prete nella sua lettera-appello al Capo dello Stato - ma non so quando capitera' un'altra occasione".