A nove settimane dal vertice del 9 gennaio scorso, quando il Governo chiese alla compagnia un piano dettagliato e condiviso, oggi i vertici di Alitalia al gran completo hanno presentato il lavoro licenziato ieri sera dal board e che subordina all'accordo con i sindacati il rifinanziamento necessario a dare ossigeno alle casse della compagnia che si stanno esaurendo. All'appuntamento al Mise, con il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e con il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, hanno partecipato, infatti, l'ad Cramer Ball, il presidente Luca Cordero di Montezemolo, il vicepresidente James Hogan. E, soprattutto, fresco di cooptazione in cda, Luigi Gubitosi che si appresta a diventare presidente esecutivo di Alitalia.
Un incontro durato circa un'ora e mezzo al termine del quale poche e stringate sono state le dichiarazioni. "Abbiamo tanto da lavorare", ha riassunto Delrio, la cui espressione preoccupata è sembrata ben più eloquente delle sue laconiche parole. "E' il momento di dichiarare poco e lavorare molto. Il lavoro è tanto", gli ha fatto eco Calenda qualche ora dopo parlando a un convegno. Per l'ad Ball, l'incontro con il governo "è stato molto proficuo". "Ieri il cda ha approvato all'unanimità il piano e sono molto contento, ora dovrò presentarlo allo staff e ai sindacati il prima possibile", ha detto preannunciando la convocazione per domani alle 12,30 arrivata poi nel primo pomeriggio.
L'esito dell'incontro è stato quindi affidato a una nota ministeriale. La presentazione del nuovo piano di rilancio di Alitalia e l'impegno degli azionisti a portarlo avanti costituiscono "un passo
positivo che richiede subito degli approfondimenti", è in sintesi la valutazione espressa Calenda e Delrio, che hanno considerato "un passo positivo la presentazione del piano e l'impegno degli azionisti a portarlo avanti".
Per Calenda e Delrio, "si tratta di un piano molto ampio che contiene numerosi elementi da approfondire e che continuerà con una implementazione rapidissima. Il lavoro di approfondimento inizia già nelle prossime ore nei rispettivi ambiti di competenza".
Nel corso dell'incontro è stato anche delineato il percorso per i prossimi giorni. Infatti, Calenda e Delrio "hanno condiviso con l'azienda la necessità che il management della compagnia incontri al più presto i sindacati per l'illustrazione del piano". All'inizio dalla prossima settimana si terrà poi un incontro congiunto azienda-sindacati alla presenza del Governo. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, sarebbe quest'ultima la soluzione preferibile per i sindacati, che avrebbe voluto fin da subito una figura di garanzia quale quella dell'esecutivo.
In vista dell'incontro di domani, la tensione dei sindacati è massima. "Mi pare di poter dire che quello discusso non sia un piano di sviluppo ma di ridimensionamento, con l'obiettivo di sopravvivere ancora un po' di tempo, in attesa forse di operazioni societarie future che potrebbero svilupparsi", ha detto il segretario generale della Uiltrasporti, Claudio Tarlazzi. Un piano di tagli al costo del lavoro che appare "fondato sulla sabbia": "ora si scarica sul sindacato la responsabilità per il finanziamento di Alitalia, quando in tutti questi anni i manager dell'azienda non hanno fatto le cose basilari per mettere in sicurezza il bilancio dell'azienda e darle una prospettiva seria di sviluppo e di incremento dei ricavi".
La Filt-Cgil vuole "verificare se si tratta si un piano lacrime e sangue o se conterrà realmente ipotesi di sviluppo". "Adesso - ha detto il segretario nazionale Nino Cortorillo - serve conoscere i contenuti e fare una trattativa vera. Ci aspettiamo anche che il Governo svolga la sua parte di sostegno alla compagnia ma anche di salvaguardia del lavoro".
Per l'Usb, "è la solita immangiabile minestra che ci avvelena da anni" e "ci troviamo di fronte a un piano ''lacrime e sangue'' con tagli di personale, di aerei e di costi a fronte di investimenti molto sfumati se non del tutto inesistenti". (fonte adnk)