Città Metropolitana. Cdx in crisi dopo le indagini. Via gli uomini di Caridi. Cresce Nicolò

Città Metropolitana. Cdx in crisi dopo le indagini. Via gli uomini di Caridi. Cresce Nicolò
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Centrodestra in frantumi dopo l’operazione “Mammasantissima”. L’indagine della Procura che pare in grado di spazzare una classe dirigente inizia a lasciare i propri e pesanti segni nelle dinamiche politiche in riva allo Stretto.

La macchina invincibile del centrodestra, infatti, non è riuscita a completare la lista di 14 candidati per l’elezione del Consiglio metropolitano, ma è stato costretto a fermarsi a quota dieci. Superato addirittura dai Socialisti di Zavettieri che sono arrivati a 12  e anche dalla liste territoriale “Uniti per la Locride Metropolitana” che ha completato le caselle fino a 14 candidature, così come ha fatto il Pd.

Ma in realtà il centrodestra ha rischiato di non poter presentare la lista fino all’ultimo istante. C’era la necessità chela lista venisse accompagnata da 52 sottoscrizioni di amministratori, essendo l’elezione di secondo livello, e si è riusciti ad arrivare al quorum soltanto grazie allo sforzo compiuto dal capogruppo in Consiglio regionale Alessandro Nicolò, supportato dal vice segretario regionale di Fi Nino Foti e dallo sforzo finale espresso dal consigliere regionale Francesco Cannizzaro. Quest’ultimo, seppure “orfano” del senatore Caridi colpito in prima persona dall’inchiesta “Mammasantissima”, ha provato comunque a non fare mancare il proprio contributo.

In ogni caso, proprio per quanto accaduto nelle ultime ore, sono “saltati” gli uomini di riferimento del gruppo Caridi. Addirittura Domenico Maio che doveva trovare posto nella lista del centrodestra, è finito nella lista “Uniti per la Locride Metropolitana” proprio nelle ultime ore. Anche il gruppo di riferimento di Giuseppe Scopelliti si è trovato in grave difficoltà ed ha espresso soltanto la candidatura di Schiavone.

Se poi si considera che Saccomanno si è deciso alla fine sulle pressioni di Forza Italia della Piana e che il capolista è Lamberti Castronuovo, sfidante di Scopelliti alle comunali del 2006, si ha chiaro il quadro finale. Castronuovo arriva da indipendente e dopo aver svolto l’incarico di assessore provinciale alla Cultura e alla Legalità con l’amministrazione Raffa. E ha deciso proprio last minute. Un mezzo disastro, insomma. Che poteva essere una vera e propria catastrofe senza l’apporto degli uomini, davvero pochi, che non sono stati lambiti dall’inchiesta che potrebbe riscrivere la storia della città e forse della Regione.

Si è salvato il salvabile, insomma. Ma serve subito una rifondazione per evitare una pericolosissima deriva.