di ANTONIO CALABRO' - Si è svolto al Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” un incontro tra gli studenti e i cantanti e musicisti calabresi Otello Profazio, Mimmo Cavallaro e Cosimo Papandrea. La manifestazione, organizzata dall’associazione “Incontriamoci Sempre” di concerto con la Preside dell’istituto dottoressa Princi, ha rappresentato l’occasione per i giovani allievi di conoscere e approfondire le tradizioni musicali calabresi, e di ascoltare dal vivo stralci di brani popolare.
Il decano dei nostri cantastorie, Otello Profazio, ha spiegato con la solita grande competenza la necessità di riappropriarsi di suoni e linguaggi del passato, facendo chiari riferimenti al problema delle radici perdute, mettendo in evidenza il tentativo di confinare la musica popolare soltanto al ceto più umile della società e sottolineando invece il ruolo quasi liberatorio, rivoluzionario ed egalitario che questa riveste. Non c’è musica per i poveri o musica per i ricchi, ha ribadito. La musica è per chi la sa apprezzare.
Cavallaro e Papandrea hanno poi raccontato il loro percorso di ricerca storica, l’utilizzo di strumenti antichi ma ancora capaci di esprimere emozioni attuali e sonorità coinvolgenti; e si sono soffermati sulla loro propensione all’ascolto di vecchie ballate tradizionali, che hanno fornito lo spunto e la base di partenza per il loro progetto artistico. Progetto trasformato in spettacolo che oggi riempie le piazze, trascina i giovani, e rende la musica tradizionale calabrese fenomeno culturale di grande diffusione popolare.
L’inizio della giornata è stato scandito dalle note dell’Inno di Mameli, cantato “a cappella” da una intera classe che ha poi coinvolto i numerosi presenti: tutti in piedi a cantare l’Inno, come a rimarcare l’appartenenza alla nostra patria, proprio prima di iniziare a discutere di un tema che ha posto l’accento sull’identità regionale e sulla sua necessità. Essere calabresi senza per questo voler rinnegare il proprio senso di comunità nazionale, come è giusto che sia.
Il dibattito, condotto dagli stessi che hanno animato la rassegna “Calabria d’Autore” , è servito ad evidenziare soprattutto l’importanza della musica e. ancora più in generale, l’importanza della creatività e dell’impegno. Il messaggio finale è stato di speranza, e di sprone per i nostri giovani entusiasti.
I ragazzi del Vinci hanno dimostrato di gradire la particolare mattinata di studi. Prima seguendo il dibattito con attenzione , poi partecipando alla parte musicale con la gioia e il divertimento propri della loro età. Profazio, Cavallaro, Papandrea, coadiuvati da altri musicisti presenti (Simonetta, Cama, Viglianisi)hanno messo mano agli strumenti e l’aula magna del liceo si è trasformata in una composto ma ribollente calderone di emozioni. Quelle emozioni che solo la musica può dare, e che producono effetti benefici qualsiasi sia l’età di chi ne fruisce.
Una bellissima idea, una contaminazione costruttiva, un modo di far cultura innovativo e apprezzabile che dovrebbe essere esempio. Il “Vinci”, ancora una volta, si conferma tra i centri culturali della città, vero laboratorio e fucina di intellettuali del futuro, e il nostro futuro ha le radici tra le sue antiche mura.