Scuole e sisma. Più sicurezza si può. La Calabria (dice la Giunta) è più avanti di tutti

Scuole e sisma. Più sicurezza si può. La Calabria (dice la Giunta) è più avanti di tutti

rischio

Caro Direttore, ho letto e riletto la nota pubblicata da Zoomsud sulla scuola che fa riferimento al rapporto ed al Manifesto di Save the Children e Cittadinanza Attiva. Sono dati pesanti. Da soli esprimono un giudizio sul modello di società che abbiamo creato, sulla tipologia di investimenti che la società e gli amministratori pubblici che la rappresentano mettono in campo.

In Calabria il rischio è perfino più alto. L'Italia ha circa 3000 edifici scolastici in zona sismica 1 (quella più pericolosa e soggetta a terremoti importanti) e di questi il 50% sono da noi; il resto degli edifici scolastici in Calabria è in zona 2.

Che fare? Aspettare che lo Stato realizzi i punti del Manifesto?

Se e quando sarà fatto, la Calabria verrà per ultima, come per l'alta velocità - che non c'è -, come per i Frecciarossa - che non ci sono -.

Non si può giocare con la vita delle persone e soprattutto dei nostri ragazzi. Per questo dopo più di un secolo e mezzo di Stato unitario la Calabria ha deciso di fare da sola. Per questo abbiamo fatto scelte forti, spesso in controtendenza con le altre Regioni italiane.

Ma non voglio parlare di progetti e cose del futuro. Mi soffermo solo su quello che abbiamo già fatto e può essere sottoposto a verifica da chiunque ne abbia voglia.

Risultato del nostro lavoro (ripeto, parlo delle cose già fatte) è che in circa 500 scuole ci sono gli interventi finanziati, cioè è stato firmato il passaggio dei soldi dalla Regione al Comune. In alcune scuole i lavori per mettere in sicurezza le scuole secondo gli standard definiti dalla legge, sono finiti, conclusi. In altre scuole si stanno eseguendo. Per altre 250 ancora sono in corso i finanziamenti. Altre 200 scuole sono con partite finanziarie programmate.

Non c’è molta attenzione. Ma la Calabria è prima in Italia per numero di edifici su cui si è già intervenuto e/o si sta intervenendo. Ripeto: scuole su cui si sta lavorando.

Tra gli specialisti del settore – lo so è difficile crederci - si parla di modello Calabria.

Le questioni poste dal Manifesto di Cittadinanza Attiva e Save the Children sono state affrontate in Calabria a partire dal 2015 trovando le soluzioni. Risolvere le questioni relative alla sicurezza ed ai finanziamenti necessari ha anche avuto un (secondario) effetto importante nell'immediato aumentando l'occupazione. E non vanno sottovalutati gl’importanti effetti sull’ambiente. In questo senso il modello della Calabria può essere posto come modello nazionale per uno sviluppo sostenibile. I 40.000 edifici di tutto il Paese potrebbero essere messi a norma col nostro modello.

Un miracolo? Nessun un miracolo. C’è stata invece volontà e capacità di scelta politica della Regione, una capacità della tanto bistrattata burocrazia regionale e poi, a seguire, attenzione e capacità delle amministrazioni comunali e degli uffici tecnici. E poi professionisti, imprese e operai. E poi studenti, docenti, personale non docente che hanno subito e/o subiscono per qualche tempo i disagi dei trasferimenti.

Il modello della Regione Calabria viene citato a Roma ed a Bruxelles, ma potrebbe diventare modello per tutto il Paese: per questo vale la pena raccontarlo.

Il racconto deve essere fatto per poter essere riprodotto a scala nazionale. La questione degli edifici scolastici non può essere affrontata con facili ricette populiste, per questo è forse scomparsa dalle discussioni nazionali, anche se si tratta di un problema drammatico e urgente. Non si può operare nel settore come se la sicurezza dei nostri ragazzi e dell’intero corpo docente, tecnici compresi, non fosse un gigantesco problema nazionale.

La Regione, la Calabria stanno dimostrando che la sicurezza delle scuole è un problema difficilissimo, ma che si può affrontarlo e risolverlo. Certo, lavorando sodo e con la consapevolezza del valore strategico che il tema merita.

Di questa soluzione tanti conoscono una o due pagine: Pochi la conoscono per intero. Gli operai edili sanno del lavoro che può aumentare, come le imprese e i professionisti. Il personale docente e non docente conosce (ha conosciuto o sta conoscendo) i disagi, ma poi dopo ha conosciuto anche scuole nuove e più sicure. Le amministrazioni e gli uffici conoscono le procedure da svolgere. Gli artigiani una ringhiera da fare o che hanno fatto. È però necessario che si conosca la soluzione completa con tutte le pagine. La parola fine potrà essere letta tra 3 anni quando, mantenendo inalterate le scelte politiche fatte, le scuole saranno (tutte) adeguate. Ma ormai la realizzazione degli interventi finanziati è irreversibile, nessuno la potrà fermare.

Save the Children e Cittadinanza Attiva non conoscono il nostro lavoro. Sono due grandi Associazioni nazionali e, com’è giusto, si occupano dell’intero paese. Non voglio qui affrontare il problema di quanto sia difficile per la Calabria essere notata (perfino dai calabresi) quando fa una buona cosa. Però se controlleranno quello che abbiamo già fatto potrebbero usarci per dimostrare che il loro Manifesto non è un'utopia ma può diventare una realtà per tutto il Paese.

Zoomsud potrebbe riportare le pagine più importanti: la questione sismica, quella dei finanziamenti, quella della conoscenza di tutti gli edifici; e poi gli effetti sulla sostenibilità sociale, economica, ambientale. Il racconto della soluzione chiede uno sforzo di sintesi (con qualche tecnicismo) ma abbiamo il dovere di farlo. Ed è necessario farlo perché tutti i ragazzi e le ragazze, tutti i bambini e le bambine, il personale docente e non docente, trascorrono gran parte della loro giornata a scuola. E ci sono tanti altri Giuseppa, Kevin, Maria, Luca, Demetrio, Samantha che ancora devono nascere e vedranno solo scuole sicure, sostenibili, belle.
*UniRc, Vice Presidente della giunta regionale della Calabria

**Zoomsud ha sollevato il problema posto nazionalmente da Save the Children e Cittadinanza Attiva, associazioni di grande prestigio nazionale,  per la verità senza essere a conoscenza di quanto scrive e ci racconta oggi il professore Russo, che è Vice presidente della giunta regionale della Calabria, sulla nostra regione. Ovviamente siamo interessati a fornire ai nostri lettori un’informazione ampia e dettagliata su un tema di tanta straordinaria importanza e ci piacerebbe, magari assieme ad altri giornali interessati, far conoscere la storia intera che, se verificata nei termini descritti dal professore Russo, mostrerebbe su un punto qualificante una Calabria inedita perché più avanti rispetto al resto del paese. (Zs)