L’Autostrada A4 è quella che collega nell’operoso Nord del nostro paese l’ovest all’est e passa da Milano, Bergamo e Brescia per poi arrivare nell’altrettanto operoso Veneto e finire la sua corsa a Trieste. Altro che A2 (ex A3) che passa solo per le terre del malandato sud! Ma è lì in quel tratto lombardo della A4 che si concentra il massimo del PIL dell’Italia, una selva di fabbriche e fabbrichette che non finisce mai. Chi la percorre quell’autostrada, specie dopo lo svincolo del mega aeroporto di Orio al Serio, con Bergamo alta che si staglia sullo sfondo, ha l’impressione di non essere nemmeno in Italia.
Nel distretto industriale di Alzano-Nembro doveva esserci la famigerata zona rossa per il corona virus che poi non c’è stata e qui ci sono 376 aziende, con una forza lavoro dai 120 agli 800 dipendenti per fabbrica, per 850 milioni di euro di fatturato all’anno. Quella chiusura non c’è stata. Ora si capisce il perché’ e soprattutto chi poteva e doveva attuarla. Così che l’A4 ha continuato a macinare per giorni e giorni file operose di auto, Tir, camion. Ai suoi lati, nel frattempo, c’era però un’ecatombe: decine e decine di morti che continuano da giorni e settimane in tutto il bergamasco e il bresciano. L’A4 è ora un po’ piu’ deserta.