L'INTERVENTO. Finalmente chiude la Sogas, il carrozzone della cattiva politica costato ai reggini 30 mln

L'INTERVENTO. Finalmente chiude la Sogas, il carrozzone della cattiva politica costato ai reggini 30 mln
sogas    Si sono registrate negli ultimi giorni diverse dichiarazioni di politici di ogni schieramento che prospettavano la necessità di salvare la SOGAS per non rischiare di far perdere a Reggio Calabria l’Aeroporto dello Stretto. Questa tesi oltre che completamente sbagliata, è forse la dimostrazione più chiara, se mai ce ne fosse stato bisogno dimostrarlo, di come una classe politica priva di competenze e di idee possa condurre sul baratro e al fallimento un intero territorio.

 Il primo punto da chiarire è che il fallimento o la liquidazione della SOGAS non comporterà la chiusura dello scalo, ma semplicemente il trasferimento della gestione all’ENAC., fino a quando non sarà espletata la gara in corso. Il secondo punto, quello più importante, quello che come cittadino e contribuente mi indigna, è che da diversi anni, a spese della collettività, è stato mantenuto artificialmente in vita un carrozzone che non aveva nessun motivo economico di sopravvivenza e che è costato ai contribuenti della provincia di Reggio Calabria ben 30 milioni di euro in pochi anni.

La gestione della Sogas è un raro esempio di spreco protratto nel tempo. La Sogas è una società in perdita strutturale, nel senso che i costi superano sistematicamente i ricavi. Una qualunque società privata sarebbe già stata messa in liquidazione da tempo. In spregio ad ogni legge economica, con accanimento terapeutico, questa società è stata tenuta in stato comatoso per anni, producendo le perdite già citate ed un passivo attuale che si avvicina ai 10.000.000 di euro e tutto ciò malgrado le periodiche ricapitalizzazioni.

Se liquidazione sarà, sarà solo un gesto tardivo e obbligato che avrebbe dovuto essere fatto molto tempo prima.  La Sogas è stata gestita in maniera tale da privatizzare i vantaggi, per pochi, e socializzare le perdite mettendoli a capo della collettività. Così si è assistito ad un proliferare di consulenze, di assunzioni immotivate, di gettoni e retribuzioni di Cda che producevano solo perdite e che invece di essere mandati a casa a calci nel sedere venivano riconfermati ad ogni assemblea, con allegata delibera di ricapitalizzazione delle perdite che ovviamente erano a carico dei contribuenti.

Nessun problema quindi dalla liquidazione della Sogas, anzi i contribuenti dovrebbero festeggiare perché è stata abolita una delle tasse occulte che loro malgrado erano costretti a pagare.

Lo scenario futuro non può, quindi, che sembrare più roseo senza l’ingombrante carrozzone della Sogas.

Se dal bando di gara verrà fuori un nuovo gestore privato, questo non potrà che essere un segnale di speranza per lo scalo reggino. Sarà un caso di scuola in cui l’economia buona sbatte fuori a calci nel sedere la politica dalla gestione di un’infrastruttura di pubblica utilità. Se poi il bando andasse deserto, ci sarà tutto il tempo per pensare ad una unica società di gestione degli aeroporti calabresi e in ogni caso a forme di integrazione che nel mercato attuale sono imprescindibili.

Piuttosto che campane a morto per la fine della Sogas sarebbe più giusto intonare un Alleluja!

*professore di politica economica, UniMediterranea