Deborah Prencipe, una ragazza di Foggia, è stata rifiutata come inquilina da una signora di un paesino del milanese che in un messaggio vocale su Fb ha spiegato: “Per me sono tutti uguali: meridionali, negri e rom”. La signora, in verità, si è limitata a rinverdire un’antichissima tradizione negli anni Sessanta del Novecento diffusissima in Lombardia e in altre parti del Nord. Su google basta pigiare i tasti giusti per trovare una vanga di foto in bianco e nero dell’epoca con le scritte “Affitto, no meridionali” e talvolta "Affitto. No cani e Meridionali".
Matteo Salvini, a margine dell’assemblea degli amministratori locali della Lega, pur non essendo stato direttamente chiamato in causa, (trascrivo da un’agenzia Adnk del 14 settembre) ha tuonato: “La signora che avrebbe rifiutato di affittare il proprio appartamento nel Milanese a una ragazza meridionale "è una cretina”. Ed ha aggiunto: “Non conosco questa signora, ma è lontanissima dal mio pensiero". Anche la signora ha poi precisato di non essere seguace di Salvini.
Sulla cretinaggine è difficile dar torto al capo della Lega, che però anche in questo caso fa ricorso a una violenza verbale che, ripulita dalle esigenze pubblicitarie della campagna elettorale permanente, appare inaccettabile. Né è chiaro, inoltre, se la cretinaggine della mancata affittuaria dipenda dall’aver rifiutato l’affitto alla ragazza foggiana e basta o anche di non voler affittare a “negri e rom”. In ogni caso, va preso atto della perentoria dichiarazione di Salvini che si dice “lontanissimo” dal pensiero della sua conterranea.
Benissimo. Ma chi ha spinto la signora milanese a ripescare quel modello culturale di 60/70 anni fa? Chi ha innescato la pericolosa barbarie razzista non soltanto contro le minoranze in genere e i diversi da noi ma perfino contro gli italiani nati un po’ più in là rispetto al proprio campanile?
Per rispondere utilizzo qualche passo del volumetto “Sono solo salvinate” curato da Antonello Zitelli che raccoglie virgolettati di dichiarazioni ai giornali, brani di interviste televisive, post e cinguettii di Fb e twitter di Salvini apparsi nel tempo. Il libretto non è del secolo scorso: è stato stampato nell’ottobre del 2016 e mai nessuno l’ha smentito neanche in parte.
“Ho scritto al presidente di Atm perché valuti la possibilità di riservare le prime due vetture di ogni convoglio alle donne che non possono sentirsi sicure per l’invadenza e la maleducazione di molti extracomunitari. E andando avanti così le cose saremo davvero costretti a chiedere dei posti da assegnare ai milanesi (non agli italiani, ndr): sono davvero una minoranza e come tale va tutelata)” (pagg 13/14)
“Noi siamo accanto alla gente per difendere il Nord contro gli sprechi della terronia”. (pag 17)
“L’euro al Sud non se lo meritano. La Lombardia e il Nord l’euro se lo possono permettere. Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. Il Sud invece è come la Grecia e ha bisogno di un’altra moneta”. (pagg 27/28)
“Ho letto sul sole 24 ore che, ancora una volta, verranno aiutati i giovani del Mezzogiorno. Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno! Al Sud non fanno un emerito cazzo dalla mattina alla sera. Al di là di tutto sono bellissimi paesaggi al Sud, il problema è la gente che ci abita. Sono così, loro ce l’hanno proprio dentro il culo di non fare un cazzo dalla mattina alla sera, mentre noi siamo abituati a lavorare dalla mattina alla sera e ci tira un po’ il culo”. (pag 30)
“I napoletani sono troppo distanti dalla nostra impostazione culturale, dallo stile di vita e dalla mentalità del Nord. Non abbiamo nessuna cosa in comune. Siamo lontani anni luce” (pag 30).
E se (Salvini dixit!) è così per i napoletani figuriamoci per quelli di Foggia nati ancora più a Sud dei napoletani.
N.B. Dedicato a tutti quelli che hanno preso una scuffia per il "Capitano" leghista.