Cvirus. Il "libera tutti" della Santelli e la posta dello scontro tra poteri in Italia per il Sud

Cvirus. Il "libera tutti" della Santelli e la posta dello scontro tra poteri in Italia per il Sud

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Vittorio Feltri è stato recentemente accusato di essere razzista. In realtà lui si limita a dire, anzi a scrivere (è bravissimo a scrivere mentre a parlare è un disastro) quello che pensa. E continua a fregarsene di quel che di lui dicono. Nei giorni scorsi dalla Calabria e dal resto del Mezzogiorno l’hanno subissato d’insulti mentre i cd Governatori del Nord sul punto si sono chiusi in un rispettoso e ossequioso silenzio. Si sa, l’Italia è spaccata. E non sempre riesce a nasconderlo.

Il primo maggio Libero, il giornale attuale di Feltri, che di giornali ne ha diretti parecchi, ha dedicato gran parte della prima pagina alla Presidente calabrese Santelli. Una grande foto colorata di molto azzurro al centro con relativo articolo su lei personaggio, le citazioni della stampa americana, la carriera politica. E un secondo articolo, più sofisticato, in cui l’editorialista e caporedattore di Libero, Giuliano Zulin (che è anche scrittore) decodifica e svela il senso e il significato dell’operazione, con cui la Santelli ha stupito tutti. Zulin, insomma, racconta l’obiettivo vero del “libera tutti” (tranne gli studenti fuori sede, ndr) della Governatrice calabrese. Il giornalista-scrittore non si perde in preamboli, e dopo occhiello (Disaccordo insanabile) e titolo (Governo e regioni sono ai ferri corti) va giù al cuore della notizia: “Jole Santelli è l’ariete: la Governatrice calabrese “riaprendo” i ristoranti prova a forzare il nullismo del premier” e via continuando in un attacco ad alzo zero contro Conte insieme alla difesa fermissima dei Governatori del Nord che vengono assolti dal disastro della gestione del coronavirus che viene addossato per intero al governo di Roma. Poi l’editoriale gira. La cattiva prova della sanità del Nord che s’è rivelata incapace di tutelare la sanità pubblica sul territorio sparisce, e quindi spariscono anche le esigenze di una sua riforma. Quindi il giornale spiega che i governatori del Nord nel tempo hanno cercato di aggiustare le cose con adeguate riforme e arriva a una conclusione che è il cuore che, spiega Zulin, muove i Governatori (del Nord, ndr): “L'autonomia garantirebbe maggiori certezze legali e finanziarie. Ma infatti non si fa, altrimenti a Roma dovrebbero trovarsi un altro lavoro”. Una conclusione lapidaria che è anche un programma: “Le certezze legali e finanziarie” e un giudizio etico su Roma, la città scelta come seconda patria dalla Santelli, centro parassitario che vive sfruttando il Nord. Del resto, non era “Roma ladrona” il cuore delle culture in cui sono cresciuti Bossi, Salvini e i loro sostenitori?

DUE. Che dietro lo scontro di questi giorni tra il governo di Roma e i Governatori vi sia la questione del potere in Italia sfugge solo a chi non sta attento alle vicende della politica del nostro paese o si gira dall’altra parte. Del resto, l’argomento sta riempendo in questi giorni tutti i giornali italiani con retroscena, approfondimenti, possibili scenari. C’è una crescente richiesta di aumento dei poteri dei cd Governatori (già il modo abituale di definirli e farsi definire è, per molti di loro, un programma). Una richiesta non solo dei governatori del Nord o del Cdx ma di tutti i Governatori, cioè dei presidenti di Regione in quanto tali, tutti convinti che una crescita del loro potere personale risolverebbe automaticamente tutti i problemi che affliggono il belpaese. Il regionalismo di fronte al coronavirus s’è dimostrato disastroso rispetto a una difficoltà, certo inedita e profonda, ma che poteva venire gestita meglio se vi fosse stato un assetto più unitario nel paese. Questo è accaduto nonostante l’eroismo di medici e personale ospedaliero che hanno offerto al paese decine e decine di sacrifici supremi. S’è aggiunto al vecchio vizio del “Governatorismo” la ricerca di una rivalsa per cancellare il flop drammatico e doloroso che abbiamo vissuto. Una seconda prova per dimostrare che se i Governatori del Nord avessero avuto più poteri avrebbero fatto meglio.

Ma questa strategia, ed è una riflessione che ci permettiamo di proporre alla Governatrice della Calabria e all’intera politica della nostra regione, favorirebbe tutte le regioni e una crescita complessiva del paese correggendone le storture o aggraverebbe in modo tendenzialmente definitivo le disparità e le ingiustizie all’interno del nostro paese? La Calabria riuscirebbe a bloccare il disegno perverso del federalismo differenziato, cioè le “maggiori certezze finanziare” (soprattutto “Finanziarie”) che invoca Zunin per il Nord se il governo del paese avesse meno peso e ne avessero di più le Regioni? E se le Regioni avessero più peso lo avrebbero tutte le Regioni o soltanto alcune Regioni a discapito di altre? Cioè quelle del Nord a discapito di quelle del Sud?

Prima di avventurarsi in affrettate alleanze promuovendo confuse alleanze sarebbe meglio fare un po’ di calcoli, Governatori, Governatrici e cittadini, partendo dagli interessi del risanamento del nostro paese che passano necessariamente dalla soluzione della questione meridionale. Conte è destinato, prima o poi, a passare. Ma il federalismo differenziato che la gran maggioranza dei Governatori del Nord, Salvini e la Lega inseguono con determinazione e il loro antieuropeismo per il Sud e la Calabria sarebbero disastrosi.