REGGIO. L’anno nuovo e la politica tra cinici e realisti

REGGIO. L’anno nuovo e la politica tra cinici e realisti

cinici e realisti      di MASSIMO ACQUARO - Questo 2014 sarà un anno importante per Reggio. Si tornerà a votare per il consiglio comunale. Scopelliti con ogni probabilità sarà il capolista di Ncd al parlamento europeo. Alla fine del commissariamento partirà la città metropolitana.

Impegni non da poco per chi si prefigge di rompere con il passato, di far uscire la città dalla palude, di battere la ndrangheta e i furbi dell'antindrangheta, insomma di cambiare il mondo. Buoni propositi e niente altro diranno i più cinici. Si voterà certo, sussurrano i cinici, ma le lobbie che controllano da sempre la città troveranno una nuova sintesi, un nuovo sindaco che ne tuteli gli interessi e ne raccolga le preoccupazioni protezionistiche. Toccherà governare ad un uomo solo in apparenza lontano dagli schieramenti massacrati dallo scioglimento per mafia. Un gattopardo che inciterà al tutto cambi perché tutto resti immutato.

Si voterà certo, sussurrano i cinici, ma Scopelliti potrebbe portare al successo Alfano & co. proprio in Calabria. Si sceglierà il segretario regionale del PD e il candidato governatore per il 2015 (?), ma il partito di Renzi finirà in mille pezzi l'un contro l'altro armato.

Così dicono i cinici, gli uomini avvezzi alle delusioni che sono gli uomini sanno procurare.

Poi ci sono i realisti. Non sperano certo che in Calabria la manna cada dal cielo, ma vedono qualche segnale importante. L'ondata giustizialista degli ultimi anni è probabilmente agli sgoccioli. Salvo pochi, interessati, tifosi nessuno crede seriamente che la ndrangheta sarà battuta a suon di arresti. I magistrati vadano avanti con coraggio e (maggiore) determinazione, ma insomma è chiaro che l'assalto per liberare la Calabria deve essere riguardare in primo luogo il malaffare e le ruberie. E purtroppo su questo fronte siamo parecchio indietro e salvo qualche trovata pubblicitaria ("zona grigia" ect.) tutti (o quasi) hanno compreso che gli snodi della malapolitica sono intatti e pronti a salire sul carro del prossimo vincitore. Che il malaffare sia il primo e principale problema della Calabria non è una scoperta da poco. Di per sè vale oro.

Cambiare le regole con cui si amministra e si distribuisce il denaro pubblico in Calabria è una necessità vitale e merita un intero programma politico. Ecco i realisti credono che avere fatto, o meglio aver tentato di fare, chiarezza su questo snodo sia un passo in avanti importante, in prospettiva quasi decisivo. I realisti non pensano che questo basterà, ma hanno fiducia che una società consapevole del vero cancro che l'affligge saprà fare scelte conseguenti e punire i trasformisti.

Una bella battaglia non c'è che dire, ma sempre meglio della rassegnazione di chi vuole e spera che tutto resti com'è, bugie comprese.