Il ritorno del figliol prodigo tra mille tradimenti e infinite amarezze. di VITO BARRESI

Il ritorno del figliol prodigo tra mille tradimenti e infinite amarezze. di VITO BARRESI

Berlusconi-Scopelliti      di VITO BARRESI. Ma quale fu l'ultima volta in cui Silvio Berlusconi parlò con amicizia a Peppe Scopelliti, paventandogli che in politica c'è sempre un giorno in cui si rischia di finire come la Statua di sale di Gore Vidal?

Fu quel pomeriggio che Silvio arrivò nell'albergo in riva al mare, mentre implacabili volteggiavano gli elicotteri sulla testa selezionata di una folla di amici e maggiorenti di partito. La kermesse elettorale era andata via liscia con sul palco al suo fianco due dioscuri di vincente politica locale, Peppe a destra e Dorina Bianchi a sinistra.

Euforico come lui sapeva, Berlusconi. Istrionico all'Aznavour, con il suo viso ben truccato e la maschera che aveva, mentre agli altri parlava fino a che sembrasse verità, in preda a una delle sua lievitazioni naturali, si era staccato da tutti per il sol gusto di far spettacolo, coinvolgere a bacchetta la passistica platea.

Poi quando calò il sipario anche la più roboante tromba della propaganda svanendo si placò nel gran rombo di macchine azzurre, sirene spiegate, breve tragitto tra colline d'argilla intorno a Crotone, la città più povera d'Italia. Svagati sguardi dal finestrino su calanchi che ricordavano quelli più nobili, blasonati e promossi dai monti toscani. E quando superstar sbucò dall'auto in blu con qualche fatica, invece delle solite storielle di sesso e night, ecco in persona il nostro anziano meneghino, alla Charles Bukowski off Hollywood, fuori scena, dietro le quinte dove non c'era striscia la notizia ma Scopelliti che lo aspettava.

In sala ricevimento Berlusconi chiacchierò e disse che a lui mai uno sciopero contro, neanche quelli della Cgil a Cologno Monzese, quando stava a Mediaset. E lo sa perché? Perché ogni sabato andavo in ospedale a trovare i miei dipendenti malati, in difficoltà, per dar loro conforto, mai mancato al bisogno, in anteprima, guarda un po', academic prize dei servizi sociali.

Cosa si aspettasse poi dalla vita dopo anni di tumulti alla Bastiglia, vizi privati e pubbliche virtù, toghe rosse e languide carezze? Mah... che vuole che le dica... spero solo di essere accolto come un buon vecchio padre nella nuova famiglia del centro destra, per dire, e che mi vogliano bene...

Già si fa presto ad allisciare il lembo del mantello se Bonaparte resta in sella e nelle scuderie s'aggirano strani tipi sotto porta che se cadi da cavallo saran lesti a continuar le corse. Nel frattempo del caraibico divagando, Peppe stava alle sue spalle, bello, atletico ma schivo e anche alquanto tirato. Sembrava avesse fretta di dirgli un riservato qualche cosa. Poi d'improvviso tra un brindisi e un altro, un saluto e una battuta eccoli appartati nell'angolo estremo del salone, in una via che non si ascolta laddove l'ombra diventa materica e segreta. Silvio ascoltò tacendo. Quando a un tratto con affilato guizzo, in consonate allegoria letteraria nello stile di Gore Vidal, davvero un istante, sibilò sottovoce un pensiero socchiuso, un perfido e crudele retro copertina, sull'abbrivio narrativo de La Statua di Sale: 'Peppe, la vedi questa bella donna, candida, attraente, sensuale... ecco adesso chiudi gli occhi e immagina... tu, si dico a te, proprio tu, potresti fare la stessa fine, come lei, sciolta nell'acqua...'

Gli anni passano in fretta e in politica si sa non si guarda mai nel profondo del cuore. E ritorna alla memoria quell'indimenticabile notte quando all'improvviso l'indimenticabile scrittore ci disse, quasi spaventandoci, io sono un killer…, vuoi dire, un dolce killer… reagì qualcuno tra noi. No, no… I am just a correct killer…, solo un killer corretto. Per cui pensammo che, realmente, non si finisce mai di sbirciare la politica. Almeno fino a quando distrattamente non ti accorgi che qualcosa attorno per sempre è cambiato, e che l'allegra compagnia di giro, quella di tutta mia la città, tutta mia la regione, adesso non c'è più. Svanita tra mille tradimenti e infinite amarezze.