Con la scusa di una nuova passione unitaria che coinvolga tutto il Paese da piu’ settimane è in atto una sottile (manco tanto per la verità…) campagna stampa e di opinione da parte di settori non leghisti del Nord (e quindi piu’ insidiosi e pericolosi) per rilanciare una questione settentrionale.
Si giunge persino a dire che il vero problema del nostro belpaese è quello di una parte d’Italia trascurata dai Governi (l’ultimo è sotto attacco in particolare da questi stessi settori), ma che questa parte – udite udite – non è il Sud ma è il Nord! Incredibile ma vero….
Ci stanno provando in tanti, non solo i falchi della Confindustria ormai quasi tutti a trazione lombarda ma anche il prode sindaco Pd di Milano Beppe Sala, il quale invece di cospargersi ogni giorno il capo di cenere per le sue indimenticate performance in tema di Covid un giorno esalta le gabbie salariali e l’altro chiede più attenzione per una Milano abbandonata e poi s’incontra con i 5 Stelle e il giorno dopo nega invece di cercare il sostegno dei grillini.
Per non parlare del toccato da dio presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, anche lui del PD, il quale ormai si può permettere di tutto ed ora esorta a giorni alterni a non dimenticare il nord. Tutti sono a caccia dei voti leghisti.
Non mancano poi i settori della borghesia così detta più illuminata, rappresentati dai paludati organi d’informazione più lontani (un tempo) da campagne d’odio ma oggi pronti a raccontare un’altra storia con la scusa che ci vuole l’unità del Paese e che il Nord ha tante scuse da accampare. Ovviamente non stiamo parlando degli organi di informazione di casa leghista. Lì sarebbe, come dire, tutto normale, nonostante il tentativo salviniano di sfondare in tutto il paese facendo finta di dimenticare l’amato nord stia creando piu’ di un problema.
Ora, è meglio essere chiari e diradare tutti i dubbi: l’unità dell’Italia è un bene primario ma la storia deve essere raccontata tutta e non è possibile spacciare tesi che non stanno né in cielo e né in terra. Non parliamo della storia di prima e dopo il 1860. Quella la lasciamo agli storici ma ci riferiamo, molto meno prosaicamente, alla storia ben piu’ recente, che ha segnato la frattura vera del nostro Paese in termini economici, sociali, strutturali, infrastrutturali etc etc.
In questo caso bluffare non è piu’ possibile, o far finta di parlare d’altro, come hanno appunto fatto a cavallo di Ferragosto autorevoli commentatori nordici. I numeri stanno lì: la vera questione settentrionale sono i 600 miliardi indebitamente sottratti dalle Regioni del Nord alle risorse pubbliche di spesa sociale e di sviluppo dovuti alle Regioni del Sud negli ultimi 10 anni.
La vera questione settentrionale è l’azzeramento degli investimenti pubblici nel Mezzogiorno per consentire, ad esempio, alla Regione Piemonte di spendere per i suoi servizi generali 5 volte in piu’ della Regione Campania. Sono solo due esempi di una storia che invece questo giornale ha puntualmente documentato: il sud ha ricevuto molto meno di quanto gli sarebbe spettato in base alla quota degli abitanti sul totale nazionale. Questa è la verità.
Aggiungiamo che non è solo un problema di equità ma proprio di politica generale, cioè di crescita dimenticata che ha finito col penalizzare il sud ma paradossalmente anche il nord. Se Sala e Bonaccini, infatti, la smettessero di guardare solo ai loro orticelli elettorali per strappare qualche votarello alla Lega (senza peraltro riflettere che l’originale è sempre meglio e preferito rispetto agli imitatori) si renderebbero conto che il mercato interno del sud è una vera e proprio gallina dalle uova d’oro. E non solo in termini di consumi: Patrizio Bianchi ha ricordato come riattivare un processo di crescita produttiva del Mezzogiorno conviene a tutti. Ovviamente il Sud dovrà dimostrare altre cose a partire dalla capacità delle amministrazioni locali di non essere da ostacolo. Ma questo è un altro ragionamento: il punto è che non si può propagandare una inesistente questione settentrionale nel bel mezzo di un’emergenza Covid tutta da affrontare per accaparrarsi ancora una volta la fetta piu’ grande della torta. Il gioco è ormai scoperto.