Chiude la serie il Sommo per eccellenza, Dante Alighieri, il quale svelerà chi, secondo lui, sarà il prescelto di quest’anno. Ma naturalmente lo farà alla sua maniera: endecasillabi a rime alterate e nessun nome e cognome. Ne scaturisce una sorta di caccia al tesoro culturale. E allora non ci resta che consigliare ai maturandi, e a chi volesse cimentarsi in bara all’età, di iniziare la caccia… perché se ci si diverte lo studio è più efficace, e la cultura si assorbe piano per osmosi senza neanche rendersene conto. Attenzione: può indurre indipendenza.
Scrive Marisa Fumagalli:
Il progetto è stato realizzato da due amici, poco più che quarantenni, già compagni di studi all’Università: Filippo Rosace, funzionario di ruolo del Consiglio regionale della Calabria (oggi assegnato alla struttura speciale del Presidente della Commissione contro la ‘ndrangheta), scrittore, giornalista pubblicista. E Andrea Bosio, imprenditore (settore alimentare), oltre che eccellente e poliedrico musicista. In sintesi: le interviste immaginarie hanno una durata variabile dai 3 ai 5 minuti. Gli autori «intervistati», per lo più famosi, si collocano tra l’800 e il 900. Con due eccezioni: Leonardo da Vinci, quale Genio assoluto, e Dante Alighieri che chiude, a sorpresa, la serie. Al Sommo Poeta, a differenza degli altri, viene posto un solo quesito: quale sarà l’autore scelto dalla Commissione per il tema della Maturità? Dante risponde in rime… «dantesche». Insomma, una sorta di indovinello per chi lo ascolta. La scelta dei letterati per il progetto audio – le interviste in «podcast» sono scaricabili da Internet e si trovano anche su Facebook in una pagina dedicata – è caduta su 10 personaggi: Giorgio Caproni, Vincenzo Monti, Leonardo Da Vinci, Ugo Foscolo, Giacomo Leopardi, Gabriele D’Annunzio, Alessandro Manzoni, Maria Majocchi, Giorgio Scerbanenco. Il decimo, Dante Alighieri, si stacca dallo schema seriale.
Ma come è nata questa idea piuttosto singolare? «E’ venuta a me – risponde Rosace – ascoltando mia moglie Daniela, insegnante. Reduce da un corso di aggiornamento, mi raccontava di un argomento trattato, il podcast come nuova metodologia di supporto didattico. Ci ho pensato su e ne ho parlato con Andrea, che conosce ogni aspetto tecnico. Dunque, ci siamo messi al lavoro pensando soprattutto agli esami di Maturità: ricerca degli autori, voci, mixaggio, eccetera». Continua Rosace: «Subito ho pensato al poeta Giorgio Caproni. C’è un preciso perché. La prova di Italiano della Maturità 2017 indicava come traccia del tema il suo componimento ‘Versicoli quasi ecologici’. La scelta lasciò interdetti gli studenti. Si tratta di un autore che difficilmente si studia nei 5 anni scolastici. Poi, la polemica andò oltre, dilagando in rete. In sostanza, ho ritenuto che fosse giusto dare la parola a lui, che non poteva replicare essendo defunto. Gli altri scrittori sono per lo più classici». Con qualche eccezione. «Al riguardo mi piace sottolineare la figura di Maria Majocchi, scrittrice ferrarese – dice Rosace – Porta lo stesso nome di mia madre, scomparsa qualche anno fa. Trovo fra loro alcune somiglianze». Le interviste immaginarie giocano sul filo dell’ironia, talvolta provocatoria, fra l’ieri e l’oggi.
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