Cari concittadini, il tempo delle mele è finito. Nessuno si senta più bambino, è l’ora della responsabilità. Che non se ne voglia il Pascoli, addormentiamo il fanciullino e risvegliamo la razionalità. Per salvare una vita, oggi non occorre più rivolgersi a una organizzazione non governativa. È sufficiente restarsene a casa. Anzi, è necessario. Anche in Calabria, dove il virus potrebbe sembrare agli sprovveduti solo un racconto di terza mano. Ma nessun dorma: un mese fa, anche a Milano il virus cinese sembrava solo il protagonista di un film di fantascienza.
Dunque, che fare? Agli irriducibili della socialità offriamo un decalogo per l’isolamento.
1. Scatenate la creatività. Soprattutto se non lo avete mai fatto, questo è il momento. Datevi alla pittura. La scusa “non so disegnare” non è valida: non occorre essere Raffaello, è sufficiente macchiare la tela con i colori. Non avete i colori? Non importa. Prendete un foglio e una matita, poi prendete il vostro oggetto preferito e disegnatelo dal vivo. Mettete un sottofondo musicale. Scoprirete una dimensione nuova della vita.
2. Definite un progetto da realizzare: un diario dall’isolamento, la stesura di un racconto, un progetto fotografico (basta un cellulare) al quale dedicarvi per qualche ora al giorno.
3. Le arti proprio non fanno per voi. Allora impegnatevi in un’attività pratica. Riordinate l’armadio e tutti i cassetti della casa, buttando quello che non serve. Avete presente la coperta che non avete mai lavato, o le scarpe bianche con cui avete fatto trekking due anni fa (che ora sono verdi)? È tempo di grandi pulizie. Potete ispirarvi a uno dei tanti blog disponibili sul web o ai suggerimenti della regina dell’ordine Marie Kondo.
4. Ma come, non avete ancora tirato fuori dall’armadio degli anni Novanta un puzzle della Coca cola o degli animali della foresta? È un ottimo schiacciapensieri. Lascerei perdere il cubo di Rubik concentrandomi su attività che non comportano frustrazione.
5. Mettete da parte i libri di Fabio Volo e leggete un grande classico della letteratura per esorcizzare. Suggerisco La peste di Camus o Cecità di Saramago. Attenzione, vi avviso che si tratta di due capolavori. Se non li avete a casa e non potete comprarli online per scaricarli, leggete un altro classico che avete in casa (vista l’emergenza, va bene anche il Manzoni).
6. Iscrivetevi ai Mooc che preferite. Come, non sapete cosa sono? Si tratta di corsi online gratuiti forniti dalle migliori università e sugli argomenti più vari. Scegliete una piattaforma (per esempio EduOpen o Coursera), iscrivetevi gratuitamente e poi scegliete i corsi da seguire.
7. Sperimentate le ricette che preferite (senza affollare i supermercati).
8. Fate una passeggiata all’aperto, magari di buon mattino. Comportatevi come se steste giocando a Cucù: se qualcuno si avvicina per parlarvi, non gli date confidenza. Se preferite non uscire affatto, fate yoga dentro casa.
9. Giocate a nascondino con i vostri bambini.
10. Cimentatevi con il tricot, ovvero fate la maglia. Vi assicuro che è di tendenza e a Roma e Milano ci sono molti circoli dedicati. Ovviamente voi fatelo a casa. Usate un tutorial per iniziare con dei lavori semplici, come una copertina. Vi ricordo che non è un’attività femminile, anzi è sempre più di tendenza tra gli uomini (in particolare tra i carcerati, non so se vi consola).
Lo so che un decalogo vuol dire dieci cose. Ma ho dimenticato due consigli importanti:
Primo: tre volte al giorno pensate a tutte le volte che avete detto: come vorrei passare la giornata in casa. Secondo: Non dimenticate di chiamare gli amici che non avete mai il tempo di chiamare. Soprattutto quelli che stanno a Milano e dintorni.
Infine, come bisognerebbe spesso ripetere ai vicini in ascensore, ricordate che non sempre è necessario riempire i silenzi. Allo stesso modo, ricordate che non sempre è obbligatorio occupare gli spazi. Non sempre è obbligatorio impiegare il tempo. Permettete, per una volta, che sia il tempo a occupare voi. Potrebbe non ricapitarvi.