RETORICA e LAICITA'. I costituenti sulla Costituzione più bella del mondo

RETORICA e LAICITA'. I costituenti sulla Costituzione più bella del mondo
assemblea costituente   PIERO CALAMANDREI: «...manca di chiarezza»

BENEDETTO CROCE: «...manca di coerenza e di armonia»

ARRIGO CAJUMI: «...è prolissa, confusa, mal congegnata; è nata da una coalizione di interessi elettorali»

ANTONIO MESSINEO: «...non è un capolavoro di arte giuridica; manca la certezza del diritto, ci sono gravi imperfezioni»

VITTORIO EMANUELE ORLANDO: «...abbisogna di essere completata in parti essenziali»

ALFONSO TESAURO: «...è frutto del timore reciproco dei partiti»

LUIGI STURZO: «Solo da noi il Senato è un duplicato della Camera»

PALMIRO TOGLIATTI: «Pesantezza e lentezza nella elaborazione legislativa (…) e da qui anche quella bizzarria della Corte Costituzione»

PIETRO NENNI: «Non spenderò altre parole per mettere alla berlina la Corte Costituzionale (…) non potendo accettare altro controllo che quello del popolo»

PALMIRO TOGLIATTI: La prima parte della Costituzione «parla non più soltanto degli astratti diritti di libertà dell’uomo e del cittadino, ma del nuovo diritto di tutti gli uomini e le donne al lavoro, a una retribuzione sufficiente ai bisogni dell’esistenza, all’educazione, al riposo, all’assistenza sociale». Nella seconda parte sono state introdotte misure «con l’esclusivo intento di porre ostacoli e barriere» a una «Assemblea di rappresentanti del popolo la quale volesse veramente e speditamente marciare sulla via di un profondo mutamento del Pese, applicando nei fatti le promesse della Costituzione». (Dalla relazione al VI congresso del Pci, Milano, 1948)

GIUSEPPE DOSSETTI: «Una voluta intenzionalità nel deliberare certe strutture non perché funzionassero ma perché fossero deboli» (1996)

UMBERTO TERRACINI (Presidente dell’Assemblea costituente): «Abolire una delle due Camere» (1978)

FRANCESCO SAVERIO NITTI: «Fu preparata da uomini che non avevano nessuna pratica di costituzioni, conoscevano assai poco gli argomenti che dovevano trattare, non erano quasi mai stati all’estero...»

ARTURO CARLO JEMOLO: «Non amo la Costituzione perché́ piena di espressioni che non hanno nulla di giuridico; apprezzo di più̀ la secchezza, oserei dire la serietà̀, dello Statuto albertino»

GAETANO SALVEMINI: «Ho letto il progetto della nuova costituzione. E’ una vera alluvione di scempiaggine. I soli articoli che meriterebbero di essere approvati sono quelli che rendono possibile emendare o prima o poi questo mostro di bestialità...»

La Costituzione venne approvata il 22 dicembre del 1947 nella seduta pomeridiana iniziata alle 17, presieduta del Presidente Umberto Terracini. Alla fine della discussione il Presidente comunicò i risultati della votazione a scrutinio segreto all’Aula: “Presenti e votanti 515. Maggioranza 258. Favorevoli 453, contrari 62. La seduta venne tolta alle 19,30.