
Che la Calabria, negli ultimi anni, abbia espresso voci che la stanno raccontando, con originalità ed autenticità, nelle sue luci e nelle sue ombre lo si coglie anche nelle numerose iniziative con al centro libri ed autori sviluppatesi quest’estate in tutta la Calabria (ne cito una per tutte, Letterature, follie, utopie, tenutasi il 4 agosto a Girifalco) ed è emerso con forza anche nella recente tre giorni di Africo, apprezzabile iniziativa della Giunta regionale, che ha avuto come titolo Gente in Aspromonte. Una nuova narrazione della Calabria.
L’iniziativa di Pellaro presenta due caratteristiche.
La prima è che si tratta di un’iniziativa del tutto volontaria. Giuseppe Laganà ed io abbiamo provato a passare da alcuni, privati, discorsi-sogni di amici ad una piccola azione concreta. In libertà e con spirito di condivisione, grazie alla disponibilità di alcuni autori.
La seconda è che l’iniziativa si avvale del supporto della scuola del territorio. Grazie all’appoggio, prima del preside Giovanni Marcianò, e ora della dirigente scolastica Eva Nicolò, il Pellaro Libri, sia nella sua versione estate che in quella invernale, si svolge nei locali dell’Istituto comprensivo Cassiodoro - don Bosco. La scuola calabrese ha un ruolo essenziale per una nuova declinazione della realtà calabrese. Perché la Calabria si narra (e con alcune punte qualitativamente alte, che nulla hanno da invidiare al meglio della narrativa italiana), ma la Calabria non (si) legge. La maggioranza dei calabresi non legge neppure un libro l’anno e, quanto ai ragazzi, i dati Invalsi dicono che un tredicenne calabrese su due non ha un’adeguata conoscenza dell’Italiano (il che vuol dire, anche, che non legge abbastanza da incamerare senso e significato delle parole). La scuola deve promuovere la lettura per i ragazzi, e coinvolgere anche i genitori e, in generale, gli adulti. Lo fa, di certo. Lo deve fare di più e meglio. Con un lavoro di rete con le associazioni del territorio e con il sostegno degli enti pubblici. Abbiamo, in Calabria, come in Italia, grossi problemi economico-sociali. Non ne verremo a capo se non affrontiamo anche l’emergenza educativa. Sostenere l’educazione alla lettura dovrebbe essere una delle priorità della politica regionale.