
Sono parole di Roberto Omega, uno dei più grandi operatori di macchina da presa a manovella del cinema muto, cugino di Guido Gozzano di cui ammirava la “libertà creativa”. Vedendo i primi film di Lumiere capì che “le varie attitudini e interessi della mia vita avrebbero trovato nel cinematografo il loro sbocco… Dopo il film sul paesaggio piemontese, nel 1905 girai Il terremoto di Reggio e Le inondazioni del Po che vendetti subito a 12 lire”, prodotti da Filoteo Albertini della Cines.
La prima volta della Calabria nel cinema inizia con un filmato sul terremoto del 1905 e con altri sei documentari realizzati nel 1908 da altrettante case di produzione e proiettati, con triste successo, nelle sale cinematografiche europee ed americane.
Lo stesso anno nasce a Roma Anna Magnani, figlia naturale del calabrese Del Duce e di Marina Magnani.
Nel 1910 la “Pasquali e Tempo” di Torino arriva in Calabria per rappresentare lo spirito di sacrificio di una giovane donna che si immola per amore del fidanzato-soldato mentre lo aiuta a combattere i briganti, per mano dei quali morirà, diventando una Eroina calabrese.
Nello stesso anno la “Milano film” realizza lo sbarco a Pizzo Calabro di Gioacchino Murat (dalla locanda al trono) titolo del film di Giuseppe De Liguoro che ne è anche l’interprete insieme ad oltre 400 tra attori e comparse. Il lavoro del regista viene apprezzato dalla critica, in quanto “bisogna riconoscere che la linea drammatica dell’opera è molto curata, specie nell’episodio che riguarda la Calabria… lo sbarco di Murat a Pizzo, l’inseguimento della plebaglia calabrese che lo fa prigioniero, e finisce ucciso ahimè, in quel misero modo!”
Nel 1912 la Cines ritorna in Calabria per realizzare Fra i monti di Calabria, La passione di Gesù a Laino, Castrovillari, Colonie Albanesi e Le ultime ore di Murat, con Amleto Novelli, esportati anche in Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti, dove il film viene lanciato come “A thrilling military drama, picturing heroism and courage, even into death”.
In quegli stessi anni vengono ambientati in Calabria altri due drammi: il primo, La morte civile(1913), tratto dall’omonimo opera di Paolo Giacometti per la regia di Ubaldo Maria del Colle, introduce la tematica sociale del divorzio; il secondo, I pagliacci (1915), interpretato da Annibale Ninchi per la regia di Francesco Bertolini.
Nei primi anni del Novecento inizia l'avventurosa e affascinante storia cinematografica de La Dora Film (fabbrica di film per cinematografi e film parlanti), casa di produzione e distribuzione fondata da Elena Giuseppa Coda in Notari (Nicola), professione fotografo, specializzato nella colorazione delle "filmine" mute.
Elena Notari (1875/1946) è la prima donna regista del cinema italiano. Dotata di grandi capacità organizzative porterà al successo mondiale La Dora Film realizzabdocento cortometraggi e circa 60 film, con una impronta totalmente neorealistica.
Tra i tanti film realizzati dalla Notari anche come regista, due vengono ambientati in Calabria: Maria Rosa di Santa Flavia (1911), un “dramma calabrese originale” e, sull’onda del successo dei romanzi d’appendice, Carmela, la sartina di Montesanto (1916), un dramma d'«amore e morte», uno dei più grossi successi commerciali della casa cinematografica napoletana, ambiento fra Napoli e la Calabria (a Gerace, come un altro film della Dora Film: La vita del brigante Musolino, di cui parleremo nel prossimo articolo).