ALDO VARANO - Massimo Canale, sconfitto alle ultime comunali di Reggio da Arena nonostante una personale performance inedita e di tutto rispetto, nei giorni scorsi s’è sfogato su Fb:
“Si, è legittimo che ognuno coltivi le proprie ambizioni. Ma in politica le ambizioni devono essere ben piantate con i piedi per terra. Vado al punto. Tutto questo fiorire di "disponibilità" a candidarsi alla più alta carica cittadina non fanno che sottrarre autorevolezza al csx (ammesso che ce ne fosse bisogno) nel suo complesso e alle candidature già in campo (talvolta anch'esse spiantate da terra). Risultato: i nostri avversari tireranno fuori un coniglio qualunque (è già successo in passato...) e vinceranno le elezioni. Bentornato inverno”.
Giulio Tescione, nuovo coordinatore cittadino Pd, rispondendo sul Quotidiano a un impietoso Baldessarro che gli fa notare (giustamente) che per il csx non sarà facile vincere il Comune e che il cdx “benché in difficoltà ha sempre molte frecce al suo arco”, ammette: “E’ vero, per questo stiamo individuando un percorso politico da seguire nei prossimi mesi”. Aggiunge: “E’ arrivato il momento di voltar pagina”, ed ha ragione. Infine garantisce primarie, non di partito ma cittadine, per scegliere il candidato sindaco.
C’è malessere nel csx reggino. “Inverno”, “voltar pagina”, mentre qualcuno, come la professoressa Consuelo Nava, se ne va. E’ addensato soprattutto nel Pd, maggiore forza dello schieramento. Come quando si fa fatica a trovare la quadra e si teme di perdere un’occasione.
La verità è che il Pd arriva alle comunali senza una strategia e col solo progetto di sostituire Scopelliti giurando di far meglio di lui. Canale s’indigna, ma i candidati sindaci non crescono per una improvvisa follia collettiva, ma perché nessuno ha costruito un progetto di città e di futuro tanto credibili e autorevoli da ridicolizzare i battitori liberi e le loro pretese. Ha ragione quando sbotta: bentornato inverno. Ma l’affollarsi di pretendenti sindaco è segno di una debolezza politica con cui vanno fatti i conti.
Intanto, il csx sembra non aver ancora deciso se correrà per vincere o per testimoniare la propria esistenza.
Sia chiaro, la testimonianza ha una sua nobiltà. Talvolta è necessaria.
Voler vincere o testimoniare sono due ipotesi legittime, quindi. Ma bisogna convincersi che sono e restano radicalmente diverse.
Se si tratta di testimoniare è tutto ok: basta salvare una bella immagine per un futuro che sorgerà. Chissà quando e per i posteri. E ci si potrebbe piazzare perfino come miglior perdente.
Se invece si vuole vincere bisogna armarsi di lapis e carta, fare due conti e appuntarsi cosa va fatto per raggiungere il 50 per cento più uno dei voti. Si scoprirà che c’è un solo modo: spostare dalla propria parte una quota larga dei reggini che nell’ultimo decennio hanno scelto il cdx e Scopelliti-Arena. Diciamolo meglio: per vincere è indispensabile che un blocco consistente di elettorato del cdx passi armi e bagagli col csx o con un’alleanza che comprende un csx che, nel frattempo, riesce a conservare per intero il proprio ex elettorato.
Quest’ultima ipotesi, quela della conservazione, è molto problematica. Il M5S alle politiche dell’anno scorso, a Reggio, ha avuto 24.747 voti, il 28,5. Primo partito del Comune, è stato però battuto dalla coalizione del cdx col 29,6. Tenendo conto del trend alle comunali in tutta Italia del M5S si può ragionevolmente ipotizzare che perderà un bel po’ dei voti strappati a Reggio nel 2013 al cdx e al csx (ma più al cdx). Ma mentre molti voti di destra torneranno al cdx, molti di meno, in proporzione, faranno ritorno alla casa del csx. Il M5S anche qui, infatti, come nel resto d’Italia, ha un elettorato proveniente in maggioranza dal cdx ma dirigenti che vengono soprattutto dal csx.
Questo quadro pone al csx reggino una necessità ancor più impellente (se l’obiettivo è vincere): incrociare un blocco consistente di voti della destra. I dirigenti del cdx sono consapevoli, anche per gli elementi di crisi che lo scuotono, di questo pericolo: per questo radicalizzano al massimo lo scontro muro contro muro con le teorie dei nemici della città e del complotto antiReggio. Obiettivo: impedire l’emersione di una spinta civica sugli interessi della città al di là delle logiche di schieramento forse (ripeto: forse) potrebbe smuovere le acque.
Qualcuno pensa che mettendo insieme i rimasugli di storie antiche dei vecchi partiti del csx coi loro vecchi dirigenti consumati da mille sconfitte raggiungerà la metà di metà più uno dei voti?
In questa difficilissima condizione, pur puntando al solo ruolo di miglior perdente, potrebbe non bastare il traino nazionale di Renzi anche se non dovesse subire alcun logoramento da qui all’autunno e il ballottaggio si giocherà tra due non tra tre.
La scelta delle primarie, necessaria per scegliere parlamentari da nominare, giusta per decidere l’investitura popolare di un leader nazionale, tollerabile perfino alle regionali, diventa handicap per le elezioni comunali. La scelte di un candidato sindaco legittimato dalle primarie ferma lo sforzo sulle alleanze e sugella la rinuncia ad allargare il blocco sociale e politico. Prima si svolgeranno le primarie peggio sarà per il csx. Il rito chiuderà la possibilità di nuove inclusioni e contaminazioni tranne che non si pensi che la maggioranza si conquista non con un progetto, l’allargamento, l’inclusione, la contaminazione ma con un demiurgo (di cui tra l’altro non si ha, da oltre un decennio, notizia alcuna).