I 100 anni della tratta ferroviaria Cosenza-Rogliano

I 100 anni della tratta ferroviaria Cosenza-Rogliano
tratta Sono passati pochi mesi dal centenario dell’inaugurazione del tratto ferroviario Cosenza-Rogliano e un libro lo celebra con il contributo del Comune di Rogliano, che pochi giorni fa lo ha presentato nella sala consiliare del municipio.

Il libro si chiama “La linea Cosenza-Rogliano. Da cento anni al servizio delle persone (1916-2016)”. Gli autori del saggio sono don Emilio Salatino, parroco di Spezzano della Sila, e Fedele Sirianni, responsabile della gestione della sicurezza per le Ferrovie della Calabria. Un libro a quattro mani, uscito nel 2016, che contiene tante informazioni per gli appassionati del treno che collega ancora oggi la città bruzia alla popolosa valle del Savuto. È, infatti, il 1916 l’anno di apertura di questa ferrovia e il libro di Salatino e Sirianni, corredato di immagini e documenti originali, racconta nel dettaglio questa storia di Calabria.

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Precisamente è il 9 ottobre del 1916 che la tratta Cosenza-Rogliano diventa realtà e viene aperta al pubblico, dopo esser stata affidata alla Ferrovie calabrolucane da Ferrovie dello Stato. Gli autori evidenziano come dopo la Prima guerra mondiale «i lavori ripresero su quasi tutte le linee anche perché essi funzionarono come opere pubbliche a sostegno della debole economia regionale, gravemente compromessa dagli eventi bellici». In un periodo di grande povertà ed isolamento, quindi, le ferrovie rappresentano una leva per riscattare territori spesso dimenticati dal potere centrale (borboni e regno).

Salatino e Sirianni nel libro continuano il racconto descrivendo le particolarità tecniche della tratta Cosenza-Rogliano, senza dimenticare i treni utilizzati e le locomotive a vapore che sbuffavano sui binari a scartamento ridotto – ora la vaporiera che sbuffa e stride la trovate sulla tratta turistica Moccone-Camiglaitello-Silvana Mansio.

Per i più curiosi gli autori nel libro illustrano anche titoli di viaggio utilizzati dall’utenza e forniscono una appendice documentaria ricca e curata, non rimane che leggere il saggio e salire sulla tratta Cosenza-Rogliano: la mente (e forse anche con il corpo) tornerà indietro di un secolo.